Minestre riscaldate male

30 Luglio 2012 di Libeccio

Sarà capitato anche a voi di rinunciare ad un piatto avanzato o considerato in quel momento sciapo preferendogli qualcosa di meglio. Per poi magari divorarlo pensando anche “quanto è buono”, in un  momento di ristrettezze. E’ un po’ quello che sta accadendo con il calciomercato italiano. La Juve riprende la formica atomica, Giovinco, dopo averlo neanche tanto elegantemente rifiutato ritenendolo di tasso fisico e tecnico inadeguato ad alti livelli. Ora la Juve ad alti livelli ci torna e guarda caso accoglie un giocatore brutalmente  scartato senza tanti preamboli. Contestualmente considera Matri come uno scarso e non da Juve, lui che per almeno metà della stagione scudetto è stato decisivo, vuole disfarsene per prendere Pazzini che all’Inter non vogliono più vedere neanche in fotografia (peggio di lui solo Forlan).

In questo campionato delle minestre riscaldate si distingue anche l’Inter, che mandò via Destro come fosse uno senza futuro ad alto livello,  per poi  ingaggiare una battaglia con Juve e Roma per riprenderselo e senza neanche riuscirci. Intanto si lotta (ma per davvero?) per Lucas, per scansarsi elegantemente quando gli inglesi su Lucas fanno sul serio (nel senso che hanno intenzione di pagarlo al prezzo di mercato, senza le mitiche ‘autroriduzioni’ all’italiana), riconsiderando Coutinho che fino all’anno scorso era considerato un quasi bidone con un fisico da campionato Allievi. Sempre all’Inter stanno valutando Mauricio Pinilla, non potendo avere di meglio. Lo stesso Pinilla che nel 2003-4 venne acquistato dall’Inter che non lo considerò meritevole di attenzione alcuna e infatti lo sbolognò subito all’estero.

Il Milan di Allegri ha considerato a lungo Emanuelson e Robinho come utili alternative, per poi affermare che almeno loro erano rimasti dopo la doppia cessione di Ibra e Thiago Silva e far passare l’idea che su 4 fuoriclasse almeno 2 erano stati tenuti (anche Bonera, allora). Sempre il Milan ha venduto Kakà come fosse un giocatore di difficile collocazione tattica (problemi fisici a parte) e ora (così almeno leggiamo) ne sta trattando il riacquisto dal Real che non riesce più a giustificare un costo del giocatore (dieci milioni di euro a stagione) per uno che viene impiegato nel 20% dei casi in cui il Real scende in campo. Insomma, le minestre riscaldate sembrano tornate prepotentemente di moda, come accadeva nell’Italia povera di una volta. Anche il calcio si adegua alla crisi generale. Non è un crimine, ma non si può raccontare alla gente che in fondo non è cambiato niente.

Libeccio, 30 luglio 2012

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