Margot Robbie o Melissa Satta?

26 Gennaio 2023 di Stefano Olivari

Meglio Margot Robbie o il primo titolo in uno Slam? Sono i due grandi sogni di Stefanos Tsitsipas, ma vediamo più facile il secondo: il greco numero 4 del mondo è in formissima, ha sofferto soltanto con Sinner che non a caso è stato l’unico davvero forte incontrato in tabellone, ed in ogni scenario tattico è più forte di Karen Khachanov, numero 20 ATP ma cazzutissimo da grandi tornei, bravo a Melbourne anche ad infilarsi nel buco del tabellone creato dal brutto momento di Nadal e Medvedev. Nella prima semifinale, alle 4.30 italiane, la quota di Tsitsipas è giusta, quindi 100 euro su di lui vincente a 1,42. Poi Khachanov per fisico e testa può vincere senza far gridare al miracolo, ma contro Tsitsipas non lo ha quasi mai fatto.

Non metteremo invece niente su Novak Djokovic nella seconda semifinale, alle 9.30, visto che la quota del numero 5 del mondo (che tornerà 1 in caso di trionfo finale, e senza nemmeno i 2000 punti scippatigli a Wimbledon, per tacere del resto) è 1,05 e con 5 euro la Margherita la prendiamo ormai soltanto dall’amato Calafuria (piazzale Siena 8, Milano, zona influencer free, comunque la Marinara è a 4 euro). Quanto a Tommy Paul, numero 35 del mondo, complimenti anche a lui per essersi fatto strada in un tabellone dove altri gli hanno tolto di mezzo Ruud, Fritz, Murray e, sì, anche Matteo Berrettini.

Che grazie alle foto con Melissa Satta è diventato un personaggio un po’ più pop, cosa che per il tennis è in teoria neutra, come dicono gli illuminati: non la pensano così i tifosi del genere ‘La Dama Bianca ha rovinato Coppi’ e onestamente nemmeno noi. Non per colpa della Satta, beninteso, ma perché l’eccellenza pretende dedizione totale. Il punto è un altro, e cioè che nel tennis che verrà, il post Djokovic-Nadal, per i 10 di élite, e Berrettini al di là del ranking è fra questi 10, ogni tabellone sarà potenzialmente un buon tabellone, dove Brooksby fa il lavoro sporco con Ruud, Popyrin con con Fritz, eccetera. Una situazione da fine Novanta e soprattutto inizio 2000, prima dell’avvento di Federer e degli altri, quando uno Slam poteva avere vincitori come Thomas Johansson o Albert Costa e finalisti come Schüttler e Clement. Insomma, le occasioni ci sono e soprattutto ci saranno.

stefano@indiscreto.net

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