Attualità

Mancini sa di medicina come Speranza

Indiscreto 09/10/2020

article-post

Roberto Mancini è stato uno dei pochi personaggi pubblici a far notare la perbenista ottusità del pandemicamente corretto, quando nei giorni scorsi ha risposto alla demagogia del Ministro della Salute (“Qui si parla troppo di calcio e poco di scuola”, le parole di Speranza) con parole chiare: “Si dovrebbe pensare, prima di parlare. Lo sport è un diritto, come la scuola, non è una cosa che viene data così. Lo sport è praticato da milioni di italiani a tutti i livelli”.

Il commissario tecnico della Nazionale che critica il Governo, in un paese democratico non dovrebbe essere una notizia ma in Italia evidentemente lo è. La seconda notizia è però che Mancini è stato sconfessato dal suo stesso presidente federale, che gli ha lanciato un avvertimento senza neppure nominarlo, in maniera gelida. Così Gravina all’Ansa: Negli ultimi giorni si sono susseguite una serie di dichiarazioni che alimentano confusione e inutili tensioni sul protocollo anti-Covid, per il quale la Figc ha seguito un percorso condiviso con i ministri Speranza e Spadafora”.

Siamo insomma al ‘Pensa ad allenare’, variante del ‘Pensa a giocare’ che di solito si usa per i calciatori quando derogano dal mainstream. Quando invece appelli e considerazioni politiche, non necessariamente fondati (non stiamo dicendo che Mancini abbia ragione), arrivano da musicisti, scrittori, attori, chef, giornalisti, nessuno intima loro di tornare alle rispettive professioni. Una situazione che gli addetti ai lavori del calcio subiscono da sempre passivamente, anche per convenienza.

E a dirla tutta Speranza, laureato in scienze politiche e che mai in politica si è occupato di temi sanitari prima del 2019, conosce il mondo della medicina quanto Mancini. Che se non rimarrà in Nazionale potrà far parte della sparuta opposizione ad una dittatura senza colore (la paura del popolino premia in ogni caso i governi in carica, da Macron alla Merkel a Conte) e proprio per questo pericolosissima.

Potrebbe interessarti anche

  • preview

    Ci vediamo su Substack

    Ci siamo. Come più volte, davvero troppe, annunciato Indiscreto in questa versione finisce qui. Rimarrà online fino al 31 dicembre, prima di scomparire e di reincarnarsi nella sua versione Substack che in molti già conoscono. Il link è indiscreto.substack.com e presto punteremo lì anche uno dei nostri domini (indiscreto.net o indiscreto.info) in modo che sia […]

  • preview

    L’invenzione del nemico

    Mentre scriviamo queste righe, Daniele Capezzone (inutile dirvi chi sia o copincollare la solita Wikipedia) siede già alla scrivania di direttore del quotidiano romano Il Tempo al posto di Tommaso Cerno (passato nel frattempo a Il Giornale). All’incirca una settimana fa, quando ci siamo sentiti e confrontati sul suo nuovo libro dallo sferzante titolo Trumpisti […]

  • preview

    Gli al posto di Le

    Il 70% degli italiani scrive e parla male l’italiano, secondo una ricerca di Libreriamo che abbiamo scoperto sul sito di Prima Comunicazione: come al solito invitiamo a leggere l’articolo originale e andiamo direttamente al punto, noi popolo del Qual è (lo scriviamo correttamente, ma dobbiamo sempre pensarci una frazione di secondo: comunque si scrive senza […]