Attualità

Macchina della verità

Indiscreto 25/02/2020

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Domenica sera abbiamo seguito Morgan che da Barbara D’Urso si sottoponeva alla macchina della verità per dire una parola definitiva sulla vicenda che lo vede contrapposto a Bugo, con ognuno ad avere la sua tivù tifosa (Bugo-Rai, Morgan-Mediaset) e il pubblico che si aspetta prima o poi un faccia a faccia fra i due artisti che dal loro litigio, più o meno inventato, hanno ricevuto una popolarità nuova. Perché fino a Sanremo nessuno al di fuori dei suoi fan sapeva chi fosse Bugo, e quanto a Morgan l’ultima canzone decente scritta da lui risale a quasi vent’anni fa (L’assenzio).

Ma non volevamo parlare di Morgan e Bugo, bensì della macchina della verità, conosciuta anche come poligrafo, che ci ha sempre incuriosito e che nel corso della sua vita, che ha ormai superato il secolo, ha avuto numerosi perfezionamenti anche se i principi su cui si basa sono sempre gli stessi: alterazioni nel ritmo cardiaco, nella pressione del sangue e nella respirazione. Di certo, anche se molti sostengono che la sua accuratezza sia di oltre il 90%, la macchina della verità può essere un utile supporto negli interrogatori di presunti criminali o traditori ma non una generatrice di prove.

Sarà anche per questo che è stata spesso usata per fare spettacolo, anche in Italia. Perché i trucchi per ingannare il poligrafo sono molti e non occorre far parte della CIA o del Mossad, ma solo essere lettori di polizieschi, per conoscerli. Il principale è ovviamente quello di concentrarsi sulle domande di controllo, quelle con risposta scontata (“Ti chiami Mario?”, “Sei nato a Casapusterlengo?”, “Sei iscritto al Milan Club Roberto Mandressi?”), e prima di rispondere produrre dentro di sé un’alterazione pensando a qualcosa di scioccante, doloroso, vergognoso, spaventoso, comunque emozionante. Più difficile è agire sulle domande vere, rimanendo tranquilli, ma già mandare in confusione la macchina è un buon punto di partenza.

Tornando a Morgan, ha detto la verità alla macchina della verità della D’Urso? Quasi sempre sì. Quindi secondo quanto emerso non avrebbe avuto scontri fisici con Bugo, non avrebbe premeditato l’ormai famoso cambiamento del testo e non avrebbe chiesto cifre enormi per partecipare a Sanremo con l’amico (ex?) Bugo.

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