Attualità

L’ultima volta in cui abbiamo giocato al Totocalcio

Indiscreto 20/12/2018

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Il Totocalcio è morto, quanto volte lo abbiamo letto? Nemmeno questa volta è vero, nonostante le sue condizioni siano quelle di un morto. L’emendamento presentato alla commissione Bilancio del Senato semplicemente ha l’obbiettivo di farlo tornare al CONI dopo un imprecisato periodo di rilancio, chiudendo invece definitivamente Totogol e 9. Dal 2002 il gioco che per decenni è stato il più amato dagli italiani è gestito dai Monopoli di Stato, quindi male, e nel 2018 ha raccolto poco meno di 12 (dodici) milioni di euro. Una miseria, che senza un rilancio diventerà poco più di una mancia per lo sport italiano e basterà a malapena a finanziare le note spese di qualche nostro finto dirigente dilettante. Il Totocalcio non è quindi morto ma è diventato un gioco assolutamente marginale, ignorato anche da molti suoi ex giocatori compulsivi, che ancora si sognano Figlia, Spoglio e Matrice. Qual è l’ultima volta in cui abbiamo giocato al Totocalcio? Di sicuro abbiamo iniziato ai tempi del talloncino attaccato con la colla…

Banale ma giusto dire che il nemico sono state le scommesse legalizzate. Nel periodo ibrido 2001-2006, con il proliferare delle agenzie di scommesse online con base all’estero, di solito (ai tempi) a Londra, e ancor di più dopo, con la legalizzazione delle scommesse sportive a quota fissa, previa autorizzazione dell’AAMS. Non c’è bisogno di spiegare perché scommettere su una singola partita sia più affascinante che scommettere su tredici o le attuali quattordici, ma va detto che già prima delle scommesse legalizzate il Totocalcio era in declino dopo la sua età dell’oro, che è coincisa non con la mitizzata Italia in bianco e nero ma con gli anni Ottanta (tante giornate e tanto studio, usando anche il programma di Vincenzo Carchidi per il Commodore 64, 117 giri di cassetta) e soprattutto i primi Novanta. Comunque ancora nel 2000 la raccolta era clamorosa: 800 milioni di euro…

Abbiamo l’età per aver avuto un padre che diceva ‘Ho giocato alla Sisal’, perché in origine nel 1946 la schedina inventata dal giornalista triestino Massimo Della Pergola si chiamava proprio Sisal, quindi non parleremo mai male del Totocalcio, però nel mondo di oggi è più antiquato dei biglietti della Lotteria Italia, di Portobello e addirittura della Tivù delle ragazze. E i tentativi di restyling, dal 14 (o peggio ancora ‘tredicissimo’) al 9, hanno ricordato quei matrimoni che si aggrappano alla lingerie per non sfociare nell’indifferenza. La vera domanda è però la seguente: chi può giocare ancora al Totocalcio? I vecchi di un tempo sono morti, i giovani di un tempo oggi scommettono, i giovani di oggi sono più freddi ma comunque la parola Totocalcio mai l’hanno mai nemmeno sentita. Sarà anche un grande marchio, ma è difficile che con i suoi introiti il CONI possa andare oltre qualche mancetta elettorale. Per rispondere alla domanda, di preciso non ci ricordiamo quand’è l’ultima volta in cui abbiamo giocato al Totocalcio.

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