Calcio

L’ora della ritirata

Libeccio 22/11/2010

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di Libeccio
Ferrara meglio di Delneri, l’atteggiamento di Benitez, il regalo della Rai e la smobilitazione del Bologna.

1. A guardare i numeri quasi sempre si fanno scoperte straordinarie, anche senza essere Sconcerti. Il Milan (con Ibra in Italia si parte quasi sempre da 1 a 0: sono 3 punti, come per gli 8 a 3) ha appena 4 punti in più rispetto alla gestione Leonardo. La Lazio ne ha 14, il Napoli 5 e la Roma appena 4 in più dell’anno scorso. Su tutte spicca la Juve che tutti danno in forte ripresa rispetto all’anno scorso anche se di punti in classifica ne ha 4 di meno: meglio Ferrara di Delneri? Allora forse bisogna dire che il dato che consente alle altre di guadagnare la vetta è uno solo, ovvero i 12 punti in meno dell’Inter.

2. E i punti dell’Inter lasciati per strada hanno tante origini: l’uscita di Mourinho (senza che Moratti né Branca provassero davvero a trattenerlo, al di là della penale del Real che vale come l’ingaggio di una riserva) e lo strappo che ha causato nel gruppo, una squadra spremuta oltre il sopportabile, le stagioni irripetibili di Milito e Sneijder, la cessione di Balotelli, la mancanza di acquisti che potessero dare discontinuità all’Inter di marca mourinhana e innestare con maggiore forza il progetto di Benitez. La sequenza impressionante degli infortuni ha fatto il resto. Una probabile strategia, quella del profilo basso per smarcarsi dal predecessore. Anche dopo la brutta sconfitta col Chievo, La società Inter ha precisato che il progetto Benitez va avanti e che non sono all’esame decisioni traumatiche. Rimane il fatto che l’allenatore ontinui con quell’atteggiamento di chi nella vita potrebbe fare di più e che i giocatori abbiano ormai la stessa linea.

3. La Rai per i prossimi tre anni non proporrà più gare di Champions a nessun titolo. Ogni cosa quindi resta nelle mani dei grandi cartelli monopolistici del calcio a pagamento. Ulteriore passo verso una discesa che ovviamente penalizza i tifosi e, tra questi, quelli che non possono permettersi un abbonamento. Qualcuno non ci crederà (o non ci vuole credere, per paura che prima o poi tocchi a lui), ma le persone in difficoltà in questo momento in Italia sono veramente tante e a volte per chi è sul filo delle spese correnti anche i 30 euro mensili possono essere tantissimi. Rileviamo che la Rai perde ulteriormente la sua vocazione pubblica e sociale e concede un pallone facilissimo da battere a rete alla concorrenza privata.

4. Le dita di una mano non bastano a contare gli organi di controllo che sovrintendono ad una operazione come quella dell’acquisto di una squadra di calcio di Serie A. Eppure le ultime vicende del Bologna lasciano capire che il controllo serve a nulla (oppure non è stato correttamente esercitato) se il risultato è quello attualmente visibile, con una delle squadre più gloriose della nostra storia calcistica a serio rischio di sopravvivenza. Senza fare grande filosofia, non è strampalato pensare che il Bologna fra poco possa iniziare un secondo campionato in un clima di smobilitazione totale aiutato anche dalla (giusta) penalizzazione per stipendi e Irpef. Falsando quindi il campionato degli altri, soprattutto di quelli in fondo alla classifica.

Libeccio
(In esclusiva per Indiscreto)

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