Economia

Lo stipendio di Tavares

Indiscreto 03/12/2024

article-post

Carlos Tavares potrebbe essere ricordato come Mister 100 milioni, un po’ come Beppe Savoldi sarà per l’eternità Mister due miliardi. Questo al di là del fatto che quei soldi il manager portoghese li prenderà (forse), mentre l’attaccante bergamasco nel 1975 con i soldi di Ferlaino fece la fortuna soltanto del Bologna di Luciano Conti. Il suo ingaggio era di 70 milioni di lire lordi a stagione…  Tornando a Tavares, nel delirio di reazioni dopo la sua cacciata da Stellantis ispirata da John Elkann e mascherata da dimissioni, vogliamo fare due considerazioni. La prima è che i 100 milioni non sono una buonuscita, ma la somma dello stipendio fisso di Tavares, circa 2 milioni di euro lordi l’anno, e degli incentivi legati alla redditività del gruppo nato dalla fusione fra Fiat-Chrysler e Peugeot, per usare i marchi della nostra infanzia e non le sigle di oggi.

L’aspetto interessante della vicenda non è che Tavares negli ultimi tre anni abbia incassato 100 milioni teorici, perché fino al 2023 il gruppo ha avuto utili mostruosi (l’anno scorso quello netto di 18,6 miliardi), ma che questi utili e i conseguenti incentivi siano stati realizzati in un periodo di crollo delle vendite, delle quote di mercato e dell’occupazione. Quanto agli azionisti, quando Stellantis è nata ufficialmente, nel gennaio 2021,  l’azione valeva intorno agli 11,90 euro, curiosamente come oggi, ma sotto la gestione Tavares è arrivata anche a valere quasi 27 euro, parliamo del marzo 2024 e non di mille anni fa. Come a dire: Tavares non ha fatto del bene all’umanità e nemmeno alla quasi totalità dei dipendenti Stellantis, ma per un certo periodo ai suoi azionisti sicuramente sì.

La seconda considerazione è che se il Real Madrid pagasse 100 milioni Nuno Tavares la cosa ci impressionerebbe meno dei 100 dati da Stellantis, sotto forme fisse (meno del 10% del totale) e variabili, a Carlos Tavares. Il problema è l’incapacità, o comunque la dannosità (perché per i suoi danti causa fino a un certo momento è stato capace), del manager Stellantis, non il fatto che chi guida una realtà da 250.000 dipendenti abbia guadagnato in tre anni molto meno di quanto Neymar prenda in una stagione all’Al-Hilal. In ogni caso, Tavares o non Tavares, nessuno può salvare l’auto europea, come si sta vedendo anche per Volkswagen e altre realtà, se non ci sarà un approccio tecnologicamente neutrale (esempio: carburanti alternativi) alla riduzione delle emissioni di CO2. Se no un gestore del declino industriale vale l’altro, potrebbero mettere al settore auto anche Giuntoli, tanto l’importante è avere da affittare il bilocale della nonna.

stefano@indiscreto.net

 

Potrebbe interessarti anche

  • preview

    I camerieri di Elkann

    La recente notizia della vendita di Iveco agli indiani di Tata, un’operazione che segna un ulteriore ridimensionamento dell’industria italiana, ha avuto in generale commenti soft e non soltanto dai media controllati dagli Elkann-Agnelli. Una delle poche voci fuori dal coro è stata quella di Giorgio Garuzzo, uno dei massimi dirigenti della FIAT fra il 1976 e […]

  • preview

    Gli Agnelli-Elkann vendono Iveco

    In un’operazione di portata storica, il gruppo Exor, guidato dalla famiglia Agnelli-Elkann, ha finalizzato la vendita di Iveco. Tata Motors, colosso indiano dell’automotive, ha acquisito Iveco (esclusa la divisione Difesa) per 3,8 miliardi di euro, in quella che si configura come la seconda maggiore acquisizione nella storia del gruppo, dopo l’operazione Corus del 2007. Parallelamente, […]

  • preview

    Il crollo di Novo Nordisk

    Copenaghen, 29 luglio 2025 – Novo Nordisk, il colosso farmaceutico danese leader nel mercato dei farmaci GLP-1 per il diabete e l’obesità, ha scosso il mercato con l’annuncio di dati preliminari per la trimestrale del secondo trimestre 2025 e un drastico taglio delle previsioni di crescita per l’intero anno. La società, nota per i suoi […]