Calcio

Lo sceicco non basta più

Libeccio 07/07/2011

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di Libeccio
Il “Report calcio 2011” a cura della Federazione Italiana Gioco Calcio rappresenta una fotografia interessante sullo stato di salute dei conti delle squadre di serie A. L’analisi, che da quest’ anno in poi verrà realizzata ogni anno, verte principalmente su tre aree: il censimento meticoloso dei numeri della serie A, gli aspetti macro economici-finanziari della serie A, B e della Lega Pro, ed inoltre una terza parte legata all’analisi dei business internazionali sempre nel settore calcio professionistico a scopo comparativo rispetto ai dati del nostro sport nazionale.
Il report di quest’anno mostra un quadro non propriamente confortante del nostro calcio. Infatti, a fronte di un lieve aumento nei ricavi, risulta crescente anche l’ indebitamento per le società: i debiti finanziari sono aumentati globalmente del 43% mentre quelli commerciali del 39%, ed i debiti finanziari costituiscono circa 3/4 delle passività delle società di serie A. Le attività remunerative dei club, invece, sono rappresentate per 1/3 dai diritti pluriennali derivanti dalle prestazioni dei dipendenti, i calciatori appunto, che sono un elemento eccessivamente volatile e scarsamente incentrato su politiche commerciali e di marketing durevoli. Ecco perchè per i club è importante al fine di incrementare la loro competitività, soprattutto a livello internazionale nel confronto con la Premier e la Bundesliga, investire in politiche commerciali maggiormente mirate, che possano sfruttare anche canali innovativi, oppure nella costruzione di stadi di proprietà, che assicurano ritorni importanti. Questa ultima indicazione sembra ormai essere costrittiva, nel senso che o si costruisce lo stadio di proprietà o si è costretti a galleggiare. Non sembrano esserci molte alternative.
In questo complesso contesto occorre inquadrare il Fair play finanziario di cui molti discutono. Il Fpf significa fondamentalmente che un club non può spendere più di ciò che guadagna e che nei prossimi anni deve costantemente avere a riferimento questo input virtuoso. E’ per questo che certi club stranieri spendono di più per l’acquisto di giocatori e tecnici, perché hanno bilanci superiori alla voce fatturato e ricavi (di oltre il doppio rispetto ai nostri top players – l’Inter incassa 196 milioni di euro contro 450 del Barca). Se ad esempio un club incassa in un anno, tra sponsor, biglietti, diritti televisivi, cessione cartellini dei calciatori ed altre entrate, cento milioni di euro, da lì dovrà detrarre stipendi di calciatori e staff, costi strutturali, investimenti, ecc., e solo il budget rimanente potrà essere investito sul mercato, non un solo euro in più. E’ questo il motivo principale per il quale molte fantomatiche trattative per grandi giocatori stranieri associati alle nostre principali squadre sono purissime sciocchezze, perché praticamente impossibili considerato ciò che a breve accadrà. Pena sarà l’esclusione delle competizioni UEFA della stagione successiva. E’ il concetto di pareggio di bilancio che prevede che un club non possa spendere più denaro di quanto ne guadagni (cosa che invece negli ultimi anni e puntualmente accaduta).
Dal 2012-13 soprattutto le perdite considerate non potranno essere superiori a 45 milioni di euro per Club con un flottante considerato “deviazione tollerabile” di 5 milioni di euro. Dalla stagione 2015-2016 lo scostamento considerato accettabile non potrà superare i 30 milioni di euro anche in questo caso con 5 milioni di euro considerati deviazione accettattabile. Nella stagione 2017/18 si avrà l’obbligo tassativo di raggiungere il breck-even (punto di pareggio tra ricavi e costi). Con l’introduzione del Fair Play Finanziario le società verranno valutate attraverso una sorta di coefficiente di rischio, che terrà in considerazione il debito accumulato e il monte ingaggi, e dovranno dimostrare di rispettare le scadenze di pagamento di qualsivoglia natura. Il regolamento e i criteri in esso presenti sono stati ideati per stimolare la pianificazione a lungo termine in ambiti quali la gestione dei settori giovanili e il mantenimento/miglioramento delle infrastrutture sportive. Le misure dunque entreranno in vigore gradualmente nel corso dei prossimi tre anni (dalla loro approvazione nel 2009) e il provvedimento centrale, quello sul ‘pareggio di bilancio’, diverrà pienamente operativo per le dichiarazioni finanziare legate all’anno 2012 che verranno valutate durante la stagione di competizioni per club UEFA 2013-14. Da quella stagione in avanti, i club che non soddisferanno i requisiti necessari, sulla base dei bilanci delle due annate precedenti, potranno essere sanzionati anche con l’esclusione dalle rispettive competizioni nazionali ed internazionali.

Libeccio

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