Tecnologia

L’iPhone dopo la morte

Stefano Olivari 15/12/2021

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Cosa succederà al nostro iPhone dopo la nostra morte? Non è una domanda stupida come sembra, visto che tutti moriremo e i sopravvissuti potranno curiosare nel telefono e nel cloud, scoprendo i peggiori segreti o, come minimo, il modo in cui davvero parliamo con gli amici. Lunedì iOS 15.2 ha fornito la risposta, attraverso il cosiddetto Legacy Contact, nel nostro iPhone SE Contatto Erede, che consente di definire chi possa avere accesso al nostro account Apple quando non saremo più su questa terra a fare miniabbonamenti anche per respirare. In effetti l’aria premium non sarebbe una cattiva idea…

Come funziona questo strumento, che arriva dopo gli equivalenti di Facebook e Google? Mettiamo adesso la maschera, ma non i nuovi addominali, di Aranzulla e lo spieghiamo in breve. Sull’iPhone, ma anche sell’iPad, si apre Impostazioni, si scorre il menu fino a Generali, si va su Aggiornamento Software (è la seconda voce, lo stiamo facendo in questo momento) e si seguono le istruzioni, in pratica si clicca su Scarica e installa e si aspetta per qualche minuto, con tenendo l’apparecchio in carica.

Dopo aver fatto tutto questo si torna su Impostazioni e si tocca il nostro nome, proprio quello in alto. Si va su Password e sicurezza e si scorre fino a trovare appunto Legacy Contact o Contatto Erede. A questo punto si aggiungono i contatti, da un minimo di uno ad un massimo di cinque, autorizzati ad entrare nel nostro mondo Apple, dai messaggi ai file. Questi contatti potranno quindi operare trasferendo, salvando e cancellando dati.

Insomma, una cosa del genere si può fare soltanto per motivi amministrativi (utenze, dati bancari, eccetera) non gestibili in altro modo, non per prendere l’identità di un morto (confessiamo la follia di esserci mandati per anni finte mail da parte di nostro padre morto, del quale avevamo le password, ma abbiamo truffato soltanto noi stessi). Certo ci sarebbe la vecchia carta, ma quanti sono così previdenti da lasciare detto qualcosa nell’eventualità della nostra morte?

L’aspetto più interessante della questione non è però tecnico: a chi lasceremmo la possibilità di sapere tutto, ma propio tutto, della nostra vita? Anche di una vita relativamente onesta. Ad esempio proprio ieri un amico ci ha mandato il pdf di un calendario 2022 oltre il porno, che abbiamo guardato con attenzione ma che certo non avevamo chiesto. Questo calendario rappresenta i nostri interessi e la nostra vita? Magari sì, chi può saperlo. Ci vergogniamo di più di ciò che scriviamo su Inter-Cagliari o Roma-Zorya. Di base meglio andarsene senza lasciare tracce, altro che legacy.

 

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