Calcio

L’impresentabile Italia di Francia ’98

Indiscreto 13/04/2020

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Fra le tante partite riviste in questi giorni ci ha colpito in particolare Francia-Italia, quarto di finale del Mondiale 1998, il 3 luglio a Parigi e l’altroieri su Mediaset Extra. 120 minuti terribili minuti, più i calci di rigore, con qualificazione della Francia di Jacquet che sarebbe poi diventata campione del mondo grazie al suicidio della Croazia e alla quasi morte di Ronaldo.

Più che il fascino ammorbante del ‘What if’ ci ha colpito la disposizione tattica dell’Italia di Cesare Maldini, oggi inimmaginabile anche in Serie C. Ovviamente tutti la ricordavamo, ma rivedere la partita senza la tensione del risultato è tutta un’altra cosa. Pagliuca in porta, Bergomi libero lontano da qualsiasi idea di costruzione, Cannavaro a uomo su Guivarc’h (che gli diede una gomitata criminale senza essere espulso), Costacurta nella zona di Djorkaeff, Paolo Maldini sulla sinistra a contenere prima Karembeu e poi Henry, Moriero sulla destra a fare il terzino su Lizarazu quando in teoria sarebbe stato più logico il contrario.

Su tutto la marcatura a uomo di Pessotto su Zidane, seguendolo anche con l’Italia in attacco, mossa riuscita relativamente. A completare la squadra un centrocampo Dino Baggio-Di Biagio, senza la minima creatività, a non supportare un Vieri controllatissimo e un Del Piero pessimo. Poi con Pessotto e Roberto Baggio, entrato al posto di Del Piero, l’Italia ebbe due palle gol clamorose e trasformandole non avrebbe rubato niente, anzi magari sarebbe diventata campione del mondo e adesso saremmo qui a parlare di Cesare Maldini vero erede di Bearzot. Di sicuro non è stato il peggior commissario tecnico della storia azzurra recente, Trapattoni e Ventura hanno fatto peggio, ma fa lo stesso impressione che poco più di 20 anni fa l’Italia abbia giocato un Mondiale in una maniera simile.

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