Calcio

L’esonero di G.B. Fabbri

Stefano Olivari 11/01/2022

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Chi ha bisogno di andare su Google per sapere chi fosse G.B. Fabbri ha poco in comune con noi ed è proprio con G.B. Fabbri che parte questa nuova rubrica a cavallo fra sport ed anni Ottanta. Infatti esattamente 40 anni fa, l’11 gennaio del 1982, l’allenatore del miracoloso Vicenza di Paolo Rossi veniva esonerato dal Cesena dopo un 1-1 con il Como, che a sua volta da poco aveva esonerato Pippo Marchioro sostituendolo con Seghedoni.

Il Cesena non era nemmeno messo malissimo: ad una partita dalla fine del girone d’andata era quartultimo davanti a Bologna, Milan e Como (le tre che qualche mese dopo sarebbero poi retrocesse in B), ma il presidente Lugaresi considerava Fabbri inadatto all’ambiente e così al suo posto collocò un cesenate come Renato Lucchi. Che poi effettivamente avrebbe portato alla salvezza una squadra comunque buona, dove i giocatori più importanti erano Schachner, Filippi (colonna del Vicenza di G.B. Fabbri, fra l’altro), Piraccini, Genzano, Oddi, Ceccarelli, Garlini…

Dopo altre esperienze sfortunate Fabbri, nessuna parentela con Mondino (entrambi però emiliani veri), si sarebbe rilanciato al Catanzaro e al Bologna, dove lasciò la panchina all’emergente Maifredi per andare al Venezia-Mestre di Zamparini, diventando quindi il suo primo allenatore esonerato. Giovan Battista Fabbri, questo il vero nome, scomparso nel 2015, viene spesso citato come icona del calcio ‘di una volta’, qualsiasi cosa voglia dire, ma il suo calcio già negli anni Settanta era diversissimo da quello tradizionale all’italiana.

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