L’eredità di Succession

6 Giugno 2023 di Stefano Olivari

Anche la quarta stagione di Succession, finita di vedere su Sky, ci è piaciuta molto, così come ci è piaciuto il fatto che sarà l’ultima. Possibili tanti spin-off, per singoli personaggi, ma il finale scelto dagli sceneggiatori ci sembra tutt’altro che aperto ed in ogni caso la saga dei Roy ha già detto tutto. Andando oltre il modello dei Murdoch, soprattutto nel bellissimo episodio delle elezioni presidenziali, e costringendoci di continuo a cambiare il nostro tifo. Il tossico, peggio ancora da ex tossico, Kendall o il furbo Tom? La maneggiona Shiv o il leccaculo Greg? Il folle Connor o l’arrogante Mattsson? Il problematico Roman o gli infedeli manager della WayStar RoyCo? Un tifo mai di tipo etico, perché sono tutti spregevoli, non paragonabili al defunto (e trombante quasi fino alla fine) gigante Logan. In questo istante ci sentiamo più per Roman, battutaro notevole.

Non vogliamo ammorbare con il racconto di una serie che tutti noi appassionati abbiamo visto e che escluderebbe chi non l’ha vista, ma soltanto ondividere una domanda che ci è venuta aspettando di capire chi dei Roy avrebbe preso in mano l’azienda, per evitarne o favorirne la vendita all’imprenditore tech svedese. Questa la domanda: una persona nel pieno possesso delle sue facoltà mentali dovrebbe avere il diritto di lasciare il 100% dei suoi beni a chi vuole?

Come primo esempio prendiamo proprio gli Stati Uniti dei Roy, dove il de cuius può lasciare il 100% del patrimonio a chiunque. Soltanto se non fa testamento entra in funzione la quota di legittima, con diversi livelli, il più alto quello del coniuge superstite (mille puntate di Colombo ci sono servite a capire questo). E come secondo esempio l’Italia, dove il classico uomo che muore lasciando una vedova e più di un figlio può disporre al massimo del 25% del proprio patrimonio. Insomma, filosofie ben diverse: libertà totale, comunque con le tasse di successione USA mediamente altissime, contro lo Stato mamma che impone di lasciare soldi anche ad un figlio delinquente. Abbiamo scoperto soltanto da poco che Ferdinando Carretta, morto qualche giorno fa, aveva comunque potuto disporre dell’eredità della famiglia che aveva sterminato…

La nostra opinione è che sia più giusta la legge statunitense, ovviamente con un testamento non estorto ad un anziano annebbiato ma redatto in piena libertà. Se voglio lasciare tutto ad una associazione che si prenda cura della mia gatta perché non posso farlo? Certo sarebbe un’operazione da fare soltanto con figli maggiorenni, per evitare che finiscano in mezzo ad una strada, ma troviamo che la libertà favorirebbe anche scelte di vita più coraggiose dei figli, in certi casi anche senza essere Pietro Maso spesso badanti con gran voglia di accelerare il decesso del genitore.

stefano@indiscreto.net

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