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Le domande di Conte

Stefano Olivari 31/08/2021

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Antonio Conte opinionista di Sky, ma soltanto per le partite di Champions: cioè la manifestazione in cui ha sempre fatto molto meno del dovuto, con Juventus. Chelsea e Inter, quando non proprio ridere. L’unica logica è non doversi esporre sul campionato, perché se in Europa le italiane hanno l’alibi già pronto in Italia si fallisce contro altri falliti. Però in qualche studio Champions, prima o poi, Allegri e Simone Inzaghi li dovrà incrociare. Comunque un ingaggio che crea curiosità, nella stagione degli allenatori parafulmini, forse il primo opinionista non milanista che si augura insuccessi sia della Juventus sia dell’Inter.

2. Addio a Francesco Morini, uno dei pochi giocatori della Juventus anni Settanta, insieme a Furino, a non aver avuto una grande carriera in Nazionale. Nessun complotto: Valcareggi, che però lo mise titolare al Mondiale del ’74, Bernardini e anche Bearzot (Morini, lo ha raccontato senza problemi lui stesso, per Argentina ’78, chiese anche una raccomandazione a Zoff, suo compagno di camera in bianconero, che gliela rifiutò) di base gli preferivano Bellugi. La summa dello stopper del calcio all’italiana, temutissimo dagli attaccanti ma non più duro di tanti della stessa epoca. Ben lontano dallo stereotipo del calciatore ignorante, anche per questo è stato più bonipertiano di Boniperti.

3. Addio anche a Gianfranco Giubilo, colonna romana del Processo del lunedì e fratello di Alberto, il leggendario telecronista di ippica. Nella storia per la sua provocatoria domanda a Canà, fiction fino a un certo punto perché basta prendere un giornale dell’epoca per trovare sia in quelli bravi sia in quelli scarsi uno spirito polemico, o anche semplicemente critico, oggi del tutto scomparso nel nome di un volemose bene che non vende.

4. Non seguiamo il baseball, ma troviamo interessante (nel senso che qualcuno la copierà dal Wall Street Journal o da altri, passando anche per storyteller) la vicenda dei giocatori dei New York Mets, che stanchi di essere boooeggiati ad ogni errore si sono messi a fare il pollice verso (proprio come Commodo) al pubblico dopo ogni prodezza. Un po’, in salsa americana, il gesto dell’orecchio da noi portato ai massimi livelli da Marco Delvecchio.

5. Incommentabili le pause urinarie di Tsitsipas, Murray in ogni caso commovente per la resurrezione e la voglia. Quanta passione rispetto a una Giorgi e lo diciamo da devoti di Camila.

6. Ci dicono dalla trumpiana periferia ovest di Milano, sempre bannata da Twitter (ma nel nostro bar di via Novara nessuno sarebbe in ogni caso così fancazzista da seguire centinaia di account di politici e giornalisti), che il maestro Budrieri si esprimerà sul calciomercato soltanto domani. Inorridito da tante soluzioni di ripiego e tanti cessi, le sue parole saranno pesanti come pietre. Intanto si dice che in casa sua sarebbero stati ritrovati 24.000 rubli, evidente traccia lasciata da hacker russi (gli unici a non usare bitcoin), nella cuccia del cane. Il suo grande alibi è quello di non avere mai avuto un cane (anche se il suo vero padre li amava molto), ma la magistratura politicizzata vuole stroncare sul nascere i movimenti popolari.

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