Attualità
Lavoro, perché lo trovano i cinquantenni
Indiscreto 02/07/2019

In Italia ll PIL cresce pochissimo mentre l’occupazione non era a questi livelli da oltre quarant’anni. Noi al bar non sapremmo spiegare perché, ma da quello che leggiamo non ne sono capaci nemmeno gli economisti, quasi tutti schierati contro il governo gialloverde e a favore dell’Europa all’ultimo giro per nominare gente del vecchio mondo, prima del diluvio identitario.
L’ISTAT ha rilevato che nel maggio del 2019 gli occupati hanno superato quota 18 milioni e la cosa non accadeva dal 1977 (governo Andreotti). Con tasso di disoccupazione sceso sotto al 10%, cosa che non accadeva dal febbraio 2012 (fase iniziale del governo Monti). Numeri che stanno mandando fuori di testa i pronosticatori del giorno dopo, che registrano con il livore del genere ‘Sì, ma…’.
La nostra seconda spiegazione è che vero costo per le aziende sia quello per formare alcune professionalità, soprattutto tecniche, e che quindi l’usato sicuro, se possiamo chiamare così la fascia di età di cui facciamo parte, tenendo conto di tutto possa costare meno di chi è più giovane.
Detto che se l’occupazione aumenta più del PIL significa che la produttività è diminuita (in altre parole, l’occupazione è creata con incentivi), il Decreto Dignità potrebbe spiegare magari l’aumento delle stabilizzazioni, ma non la differenza tra fasce di età, le cui motivazioni sono in definitiva un mistero. Perché non è che fra 35 e 49 anni si sia inesperti e a 50 improvvisamente si acquisti competenza.