Calcio

L’abbonato premiato

Stefano Olivari 14/05/2010

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Nella coda interista iniziata ieri, un giorno e mezzo prima della messa in vendita, per gli unici 5mila biglietti ‘liberi’ per la finale di Champions di Madrid c’è qualcosa di profondamente osceno.
Anche se dal punto giornalistico l’entusiasmo dei tifosi genera sempre ottimi pezzi di colore, da quello etico siamo di fronte alla solita Italia dei furbi e delle pubbliche relazioni. Dei 21mila tagliandi spettanti all’Inter solo il 19%, (4mila totali, mille andranno agli iscritti agli Inter Club che comunque sono centomila e passa) quindi meno di un quarto, finirà infatti nelle mani di chi li meriterebbe di più. Cioè degli abbonati, che risultano essere 40.327 e che in un paese civile non dovrebbero essere selezionati come guerrieri spartani: solo chi ha il fisico, oltre che la fortuna, andrà a Madrid. Quasi il doppio dei tagliandi disponibili, vero, ma occorreva uno scienziato per istituire un sorteggio? In pratica una persona su due avrebbe avuto il tagliando, senza contare il fatto che non tutti i 40.327 sono interessati ad andare a Madrid per i motivi più vari: scaramantici, familiari, finanziari, di tempo. Stimabili in 7mila i biglietti finiti nel quadro di ‘pacchetti’ viaggio, in mille quelli della curva (anche loro infinitamente meno delle richieste), significa che almeno 8mila (c’è chi dice di più, con acquisti madrileni e presso la Uefa) sono destinati ai giocatori e staff tecnico (70 a testa, quindi 2.500), sponsor, politici locali e nazionali, intellettuali della sfiga, cortigiani vari. Ci riferiscono di cifre diverse rispetto a quelle del’articolo di oggi sul Corsera a firma di Gian Antonio Stella, secondo cui gli ospiti ‘puri’ sarebbero di meno, ma il punto d’arrivo (cioè la coda di chi ‘non conosce’) è lo stesso. L’aspetto mediaticamente meraviglioso è che questa della carica dei 5mila è stata fatta passare come una genialata di Moratti che ha voluto venire incontro ai tifosi. Perchè l’antipatico è sempre Mourinho, che fra dieci giorni andrà via (o almeno così gli auguriamo, in modo che viva dalla Spagna la seconda era Moggi-Galliani) per allenare una squadra che gioca più di una finale di Champions ogni cinquant’anni. Con i suoi tifosi che quindi ogni tanto possono saltare un giro.
stefanolivari@gmail.com

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