Attualità

La villa di Versace a Miami

Stefano Olivari 15/07/2021

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Forse avrete letto che a Casa Casuarina, a Miami Beach, sono stati trovati due cadaveri dagli addetti alle pulizie. La notizia ci ha colpito perché nei tanti viaggi da italiani che abbiamo fatto, e la passeggiata a South Beach su Ocean Drive è forse il più italiano e vanziniano di tutti, siamo sempre rimasti incuriositi dalla piccola folla davanti a questa villa dove fino al 15 luglio 1997 ha molto vissuto Gianni Versace, prima di venire ucciso proprio lì davanti da Andrew Cunanan, e di morire con in mano i giornali italiani acquistati al vicino News Café (tappa fissa di tutti prima dell’iPad, alla ricerca di quelle Gazzette formato tabloid prima che lo diventasse la Gazzetta vera).

Una folla di turisti-curiosi non troppo diversa da quella che si vede nei pressi del ponte dell’Alma a Parigi, l’altra grande tragedia umana e mediatica di quella che per noi fu soprattutto l’estate di Ronaldo. Casa Casuarina, per sempre Villa Versace, si chiama oggi La Magione ed è un luxury hotel. Non ci passiamo davanti da sei anni, ma crediamo che poco a poco anche i curiosi siano diminuiti: Versace ormai è un marchio, peraltro dal 2018 ceduto a Michael Kors, non più un uomo, uno degli italiani più famosi del mondo insieme al suo arcirivale Giorgio Armani. Icona del genio italiano anni Ottanta, come del resto l’immenso Giorgio (sarebbe un fantastico presidente della Repubblica dopo Mattarella) e quindi per noi sempre vivo.

Perché Gianni Versace fu ucciso? Ce lo eravamo chiesti anche recensendo L’assassinio di Gianni Versace, ma a 24 estati di distanza ancora nessuno lo sa o lo può dire. Sì, lo psicopatico Cunanan, che prima di Versace aveva ucciso altre quattro persone e dopo il suo ultimo crimine si era, o era stato, suicidato. Si sono lette infinite teorie, con in mezzo poteri molto forti e privi di motivazioni sessuali, e non è nemmeno chiaro se Versace e il suo assassino materiale si fossero incontrati di sfuggita in club gay, qualche anno prima. Una vicenda maledetta, che forse ha rovinato la vita anche di Chico Forti, il cui documentario sulla fine di Versace gettava forti dubbi sull’operato della polizia di Miami, almeno per quanto riguarda il suicidio di Cunanan. Forti fu il primo, dopo la polizia, ad entrare nella houseboat del vero o presunto suicidio e da lì la sua vita cambiò in peggio, molto peggio.

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