Calcio

Sky e Dazn, gli amici del sabato sera

Indiscreto 13/08/2019

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Sky e Dazn sono vicine all’accordo per trasmettere anche su Sky la partita di serie A della sabato sera, una delle tre per ogni turno che sarebbero esclusiva di Dazn. Manca solo la firma, come si dice troppo spesso. Questo non toglie che la notizia sia assurda anche per i parametri di concorrenza che abbiamo in Italia. Perché il calcio di serie A, in cialtronese definito killer application, può essere per una pay-tv la differenza fra la vita e la morte.

Repubblica è stato il primo giornale a scrivere dell’accordo, che addirittura potrebbe anche avere sviluppi sulle altre due partite Dazn (cioè quella del mezzogiorno della domenica e una di quelle delle 15), di solito inguardabili ma che per completezza andrebbero anche loro in direzione Sky. Ma attenzione, con il marchio Dazn, per rispettare la legge (risate dal fondo della sala).

Perché una tivù in ascesa come Dazn, imperdibile per gli appassionati di football e di boxe, ma anche per quelli di calcio fra Liga e Serie B, starebbe per fare questa scelta apparentemente suicida? Certo a noi tifosi dei 49ers e di Scardina importa poco, ma il canottierato al quale frega solo di quelle tre squadre di serie A perché dovrebbe a questo punto abbonarsi a Dazn?

La facile previsione è che tutto venga giustificato dai problemi tecnici e dal voler venire incontro alla gente, ma qualunque abbonato a Dazn ha notato che la situazione nel corso della scorsa stagione è molto migliorata. La lettura data da alcuni dirigenti-peones della A, colti alla sprovvista dalla notizia, è che questo sia un messaggio alla improbabile tivù della Lega per cui si prenderà una decisione entro il 30 settembre: fra i club che spostano abbonati nettamente contro al mettersi in proprio sono Juventus, Napoli e Milan. Come a dire: siamo due aziende diverse ma non pensiate di metterci contro per spillarci più soldi.

La lettura di quelli veri, che noi copiamo, è che il nuovo management di Sky nell’era Comcast (amministratore delegato è da poco diventato Maximo Ibarra) per fronteggiare la crisi del modello anziano-borghese stia per mettere in atto una sorta di ‘dazonizzazione’ di Sky, non solo per quanto riguarda lo sport. Centralità dei contenuti, poche trasmissioni di contorno (in questa ottica rischia Sky Sport 24), coesistenza di web e satellite con spostamento graduale di tutto verso il web. Il tutto in attesa di una piattaforma che consenta a chiunque di monetizzare i propri contenuti direttamente, senza bisogno di marchi e abbonamenti. O semplicemente di una rete che in tutta Italia sia adeguata alle esigenze di oggi.

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