Calcio

La ruggine del traghettatore

Stefano Discreti 08/02/2010

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di Stefano Discreti
Non ricordiamo in vita nostra di aver mai visto iniziare una partita alla Juventus con 5 difensori contemporaneamente, di cui 4 centrali di ruolo. Pazzesca la formazione con cui Zaccheroni ha schierato la squadra bianconera, regalando sin dall’inizio il pallino del gioco al Livorno, avessi detto Real Madrid.
Altro che difesa a 3 e gioco d’attacco. E’ il segno inequivocabile di quello che è oramai la Juventus, una squadra che non spaventa più nemmeno una piccola provinciale. Certo, la testa conta molto nel calcio e si capisce che i giocatori avrebbero un assoluto bisogno di quell’autostima che si guadagna solo con delle vittorie, ma senza ali non si può giocare a pallone.
La Juventus è incapace di fare cross decenti. D’accordo, Amauri è un fantasma ma non gli arriva una palla giocabile che sia una, nemmeno per sbaglio. Caceres è un difensore centrale adattato a terzino: lo si può schierare adesso addirittura sulla linea dei centrocampisti? No, assolutamente. E’ una follia assoluta. Grosso è un ex giocatore adattato a terzino, ma cosa ci si può aspettare ancora dal suo utilizzo? E Giovinco continua a stare ancora inspiegabilmente fuori…Se non si recupereranno al più presto Camoranesi e Iaquinta per la Juventus sarà quasi impossibile raggiungere anche solo il quarto posto.
Zaccheroni, lo si è capito da subito, è arrugginito dai tanti anni di disoccupazione che ha collezionato. Era il caso di puntare su di lui? A dirla tutta credevamo che avesse deciso addirittura di non allenare più…Ma era lui il candidato numero uno scelto anche dalla dirigenza juventina per sostituire Ferrara?
No e questa è una certezza. La dirigenza bianconera aveva deciso di puntare su Claudio Gentile nel ruolo di traghettatore. Era tutto fatto, con l’ex difensore della Juventus giunto sino a Torino per siglare il contratto già pronto fino a fine stagione. E vi assicuriamo che Gentile non aveva chiesto la minima garanzia ed avrebbe firmato anche in bianco. Ma quando al contratto ormai mancavano solo gli autografi è arrivato il veto di John Elkann, al quale non è andata giù l’intervista che l’ex Campione del Mondo ha rilasciato a Repubblica qualche settimana fa, in cui Gentile ha accusato apertamente la dirigenza juventina di capire poco di calcio. Praticamente all’ex Mister dell’Under 21 è stata fatale la sincerità. Aver espresso a mezzo stampa quello che il 95% (forse 99%) d’Italia pensa, gli è costata la panchina della Juventus. Dopo la delusione post-Calciopoli per le promesse non rispettate da Guido Rossi e Albertini, un’altra terribile beffa.
In settimana intanto ci sono giunte voci attendibili sul sempre più probabile passaggio a fine stagione di Pazzini dalla Sampdoria alla Juventus, per una cifra che si aggirerebbe intorno ai 20 milioni di euro.
Premesso che non ci piace commentare i movimenti di mercato in anticipo sull’ufficialità, ci sentiamo però in questa circostanza di dire che Pazzini potrebbe esser una buona alternativa ad Amauri ma non certo a Trezeguet. L’attaccante italiano non vale assolutamente 20 milioni di euro e soprattutto non è un attaccante di livello mondiale. Certo, in rosa nella Juventus attuale potrebbe ben figurarci. Al posto di Amauri poi potrebbe anche far meglio. Ma per rimpiazzare Trezeguet ci vuole ben altro. E poi la Juventus ha altre priorità, come l’assoluta mancanza di ali e la cronica latitanza di un regista a centrocampo. E la difesa è quasi da rifondare in toto. La sensazione è che per rendere nuovamente la squadra competitiva non basteranno meno 200 di milioni di euro, soprattutto se ad operare sul mercato sarà ancora la premiata ditta Blanc-Secco….
Stefano Discreti
(per gentile concessione dell’autore, fonte: il blog di Stefano Discreti)

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