Basket

La più vecchia è morta

Stefano Olivari 18/02/2009

article-post

di Stefano Olivari

Nel silenzio mediatico, anche da parte del sito ufficiale della lega (!), si è spenta la più antica delle leghe professionistiche di basket fra quelle in attività. Non la NBA, che al di là di alcune situazioni finanziarie difficili (ultima quella di Sacramento) gode di una salute migliore rispetto all’economia americana, ma la CBA nata nel 1946 con il nome di Eastern Pennsylvania Basketball League. CBA che poche settimane fa ha annunciato, dalla sera alla mattina, che il campionato iniziato da due mesi era da considerarsi interrotto e che il titolo sarebbe stato assegnato da una finale fra le due prime in classifica al momento dell’annuncio: Albany Patroons e Lawton-Fort Sill Cavalry. Un campionato, va detto, partito sotto i peggiori auspici: delle cinque (!) squadre previste se ne erano presentate al via solo quattro (buca dei Pittsburgh Xplosion), generando la grottesca idea di rimpolpare la stagione regolare con sfide incrociate ai team di un’altra lega minore, la ABA (nessuna parentela con quella 1967-1976, ma una notevole vitalità). Probabile che questo stop rappresenti la fine di una lega che nella sua storia ha resistito a mille crisi (a fine anni Novanta fu anche comprata in blocco da investitori capitanati da Isiah Thomas) e consentito un’attività professionistica a tanti discreti giocatori che poi sarebbero andati a fare i comprimari nella NBA o i protagonisti in Europa, ma anche a qualche stella capitata lì quasi per caso: il Warrior Stephen Jackson, il virtussino Earl Boykins, il Raptor ex trascinatore del Maccabi Tel Aviv Anthony Parker. Il più grande di tutti i frequentatori della CBA, rapportati alla storia del gioco, è stato senz’altro Paul Arizin, ma la sua vicenda fu particolare: non volendo seguire i Warriors, migrati da Philadelphia a San Francisco nel 1962, pur di rimanere nella sua città natale andò a giocare ai Camden Bullets. Ma soprattutto la CBA è stata una palestra per grandi allenatori: Phil Jackson (proprio con gli Albany Patroons, stracitati nel suo Sacred Hoops), George Karl, Flip Saunders, i Musselman padre e figlio. Ora è il momento della chiusura, ma le campane a morto erano suonate già nel 2002, quando la NBA si creò la sua lega di sviluppo, la NBDL, togliendo alla CBA ed alle sue pari grado gran parte della loro ragione d’essere. Per la cronaca il titolo 2009 è andato ai Cavalry, vittoriosi in GaraTre ad Albany dopo un tempo supplementare.
stefano@indiscreto.it

Potrebbe interessarti anche

  • preview

    Il Muro della Pallacanestro 2025

    Lo spazio per commenti e interventi riguardanti lo sport più bello del mondo…

  • preview

    Fontecchio olio essenziale

    Oscar Eleni nel castello dei confusi oltre i grattacieli di Singapore annusando olii essenziali finiti casualmente(?) nella valigia di una campionessa del nostro nuoto. Amarezza pensando all’albergo prigione, a tutto quello che diranno su Benedetta Pilato e Chiara Tarantino, senza capire se davvero la polizia aeroportuale ha spogliato la Bottazzo o Sofia Morini prima che […]

  • preview

    Lo spirito dell’Ottantadue

    Oscar Eleni nei boschi d’Edimburgo con la tribù del tenore dimenticato che cerca di riconquistare terre perdute. tenendo lontano il drago blu, mollusco velenoso visto anche sui tavoli della finta pace e della politica, che terrorizza i bagnanti sulla sabbia di Alicante, senza provare emozione per le squadre di calcio che benedette nel fantacampionato e nelle […]