Calcio

La coppa dei nonni

Libeccio 02/11/2011

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di Libeccio
La storia spesso si ripete anche nel calcio e l’Inter attuale sembra proprio il Milan del dopo Capello, una specie di pugile suonato che a mala pena riesce a finire gli incontri in piedi. La cura Ranieri dicono che stia riuscendo, ma il malato resta critico ed ancora in pericolo di vita. D’accordo che l’ottimismo fa vendere, ma gli occhi ce li hanno tutti. La squadra è stanca, scarsamente motivata in campionato, appena sufficiente in coppa dove forse le motivazioni (anche economiche) sono maggiori. Proprio come il Milan di qualche anno fa.
La squadra campione del mondo in carica (!!!) deve accontentarsi di un successo di misura e stiracchiato contro il Chievo e di un pari di fortuna con l’Atalanta, in preparazione alla partita dell’anno. E’ tornato di moda il lamento contro gli arbitri, abitudine di chi non riesce con le sue forze a vincere le gare e poi si appella alla malasorte o, nel peggiore dei casi, a strane e ambigue congiunture di poteri forti che va di moda citare perchè così si scarica su fantomatici nemici il proprio scarso presente. E vero che nel calcio italiano vi è in corso un riposizionamento di poteri, ma tutto ciò sembra non essere legato alle prestazioni oggettivamente avvilenti dell’Inter. A parte qualche svista arbitrale, nessun potere forte è contro l’Inter quanto l’Inter medesima, copia stralunata della precedente, che gioca malissimo, in modo prevedibile e noioso, con interpreti infiacchiti o palesemente scarsi e un guidatore forse incapace (almeno fino ad ora) di far seguire risultati in linea con i propositi annunciati. E’ un annataccia, insomma, e anche la madre di tutte le partite, quell’Inter-Juve che non finirà mai, ha confermato il momento no della beneamata. In questo caso, per fortuna, l’intermezzo di campionato ha smussato gli angoli più ruvidi e spostato l’attenzione sui responsi dei campi piuttosto che sui soliti motivi dello scontro, con tutto il suo corollario di asprezze e i propositi vendicativi. Anche i massimi dirigenti delle due squadre hanno evitato di tornare sui soliti temi acidi, non sappiamo se per intelligenza o stanchezza. Nessun incidente, per fortuna, e già questa è una vittoria di tutti. Lo striscione sull’Heysel e tutto il resto sono la simpatica normalità, in uno stadio italiano, 30mila euro totali di multa non cambieranno questa sub-cultura dell’odio organizzato. Alla gara l’Inter è arrivata nel peggiore dei modi, con una squadra mezza rotta e in scarsa condizione e la Juventus di Conte invece vincente, motivata ed in vetta alla classifica momentanea. Il verdetto del campo ha detto Juve ed è sembrato che nella sconfitta ci fosse anche una sorta di cambio di testimone, almeno momentaneo. La Juve ha vinto con merito perchè si è dimostrata più squadra, capace anche di risalire la corrente dopo il momentaneo pareggio dell’Inter. L’Inter ha giocato 20 minuti e questo minutaggio sembra avere attualmente nelle gambe, al di là del risultato è difficile che stasera contro il Lille si veda un ritmo travolgente. E quindi? Il Milan anziano costretto a puntare sulla coppa, dove qualche fiammata dei migliori permetteva di passare i turni, aveva la quasi certezza della qualificazione alla successiva Champions League. Adesso bisogna arrivare terzi e non ci sembra che siano solo due le squadre migliori di quella di Ranieri. 

Libeccio
(2 novembre 2011)

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