Attualità

La città più pericolosa d’Italia

Stefano Olivari 17/09/2024

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Milano è la città più pericolosa d’Italia, stando alle denunce per 100.000 abituati registrate dal Ministero dell’Interno nel 2023 e rielaborate, come avviene da qualche anno, dal Sole 24 Ore, generando polemiche a seconda del colore politico del governo nazionale e di quello delle città. La situazione non potrebbe essere più equilibrata: nel 2023 il governo nazionale era di destra e quello delle peggiori città, le nostre piccole Caracas (nell’ordine le prime dieci sono Milano, Roma; Firenze, Rimini, Torino, Bologna, Prato, Imperia, Venezia e Livorno) quasi sempre di sinistra, otto su dieci.

La discussione politica verte su chi sia il principale responsabile della sicurezza nelle città: lo Stato che di base ha il monopolio della forza, fra poliziotti e carabinieri, o il Comune che al di là dell’avere anche propri poliziotti locali (e ce li ha) può incentivare o disincentivare certi comportamenti. Un esempio di questo tipo si è avuto proprio lo scorso Capodanno a Milano, quando il sindaco Sala ha annullato qualsiasi manifestazione o evento in piazza Duomo per motivi ufficialmente di risparmio e di sicurezza. Traduzione da sinistra a destra: non voleva creare un’occasione di casini fatti da qualche centinaio di adolescenti maghrebini aka ‘nuovi italiani’. Certo niente di cui essere orgogliosi: rinunci a fare una festa per paura che te la rovinino.

Poi al di là del caso Milano bisogna anche contestualizzare le statistiche: forse nel Nord Italia c’è maggiore propensione a denunciare i reati da microcriminalità, quelli che in tutti noi pancia del paese creano allarme, forse nel Sud la microcriminalità è limitata dalla criminalità organizzata che si occupa di territorio e non soltanto di droga o appalti. Sia come sia, i 7.093 reati ogni 100.000 abitanti a Milano sono tantissimi, come i 6.071 di Roma, i 6.053 di Firenze, eccetera: rimandiamo al Sole 24 Ore per i dati completi. Vuol dire che in un anno di residenza a Milano hai il 7% di probabilità che ti capiti un guaio, sperando che questo guaio sia il furto di un portafogli.

La nostra domanda, andando oltre i dati che dicono che i reati (soprattutto quelli più violenti, come gli omicidi) siano complessivamente meno rispetto a dieci anni fa, per non parlare degli anni Settanta la cui incredibile violenza non politica è stata dimenticata (ma noi fedeli lettori della Notte non lo abbiamo fatto), è molto semplice: ci sentiamo più sicuri rispetto a prima? Ammettiamo che si tratta di una domanda retorica, perché ai nostri tempi già dalla seconda elementare nessuno veniva accompagnato a scuola dai genitori, al di là del fatto che oggi si sia obbligati a farlo. Quanto a Milano, il fatto che sia popolata ormai da poche tipologie di persone non aiuta.

stefano@indiscreto.net

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