Tennis

Italia fuori da una bella Davis

Indiscreto 21/11/2019

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L’Italia di Berrettini e Fognini ha perso, ma la nuova Coppa Davis sta vincendo al di là di molti dettagli ancora da sistemare, primi fra tutti l’orario delle partite e la compressione del calendario. E non lo diciamo perché il doppio degli azzurri contro gli Stati Uniti sia finito alle quattro del mattino, visto che abbiamo resistito soltanto fino al termine di Berrettini-Fritz.

Le finali di Davis sono alla fine state disertate, fra i giocatori forti, soltanto da Medvedev e Zverev, visto che Federer, Thiem e Tsitsipas appartengono a nazionali che a Madrid non sono presenti. E tutti gli altri giocatori di alto livello, da Djokovic e Nadal in giù, hanno giocato al massimo delle proprie possibilità. Commovente Andy Murray, o quel che ne rimane, che di pura voglia ha battuto il modesto olandese Griekspoor. Addirittura abbiamo visto, solo in highlights però, un Kyrgios molto centrato e coinvolto.

L’Italia, sulla carta favorita sia con il Canada sia con gli Stati Uniti, ha in parte deluso anche se Berrettini-Shapovalov è stata una partita che tranquillamente nel 2020 potremmo vedere in un quarto o semifinale di Australian o U.S. Open. Fra Sinner e tutto il resto, comprese le ATP Finals a Torino, ci aspettano comunque dieci anni che al maschile saranno bellissimi, mentre la Paolini diventata numero uno delle nostre donne dà indicazioni opposte.

Ma tornando alla Davis, il contesto della Caja Magica era decisamente superiore a quello del 90% di quello di tutte le sfide di Davis viste negli ultimi 40 anni, anche di quelle con un fattore campo caldissimo, dove il calore era spesso dato da tribunette minuscole e spesso indegne anche di un circo itinerante. Certo Piqué e soci devono ricreare in parte una tradizione, mettere nella testa degli appassionati che la Davis ormai è questa, ma la strada verso il Mondiale del tennis ci sembra interessante e non è un caso che l’ATP Cup di gennaio sia in pratica la stessa cosa, con partecipanti leggermente diversi.

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