Italia confermata, da Malagò a Mancini

Considerazioni calcistiche del 13 maggio 2021 sul presidente del CONI, il significato della Stone Island, la Coppa Italia al 20%, il vantaggio della Premier League, Totti alla finestra e la Champions del Palazzo.

13 Maggio 2021 di Stefano Olivari

Malagò è stato rieletto oggi presidente del CONI fino al 2024 e non è una grande sorpresa, visti i vantaggi che il sistema elettorale garantisce a chi è già in carica, pur non avendo più le chiavi della cassa. Sorprendenti sono state invece le proporzioni: 55 voti per l’ispiratore di Luca Covelli, 13 per l’anziano Di Rocco, 2 per Antonella Bellutti che era diventata l’Anticristo nel momento stesso in cui aveva detto di voler smilitarizzare lo sport italiano. Ma uscendo dalla politica e restringendo il discorso al nostro orticello calcistico, cosa significa un altro quadriennio di Malagò? Significa, vista anche la ritrovata sintonia con Gravina, il rinnovo del contratto della Nazionale con Roberto Mancini, in FIGC dicono addirittura fino al 2026. Ma qualcuno ne sente il bisogno? Visto che la Nazionale, che finora non ha affrontato nessuno, potrebbe in teoria fare male agli Europei e anche non qualificarsi per Qatar 2022. Poi siamo così abituati a scrivere che gli allenatori italiani (Allegri, Sarri, Spalletti, Mazzarri, solo per citare i più bravi fra i disoccupati) hanno la coda fuori dalla porta che alla fine ci crediamo anche.

Il Modena sta per essere acquistato dalla Stone Island, l’azienda che dall’anno scorso è controllata dalla Moncler, a prescindere dal suo futuro sportivo, Serie C o Serie B che sia. Una buona notizia, visto che si tratta di una realtà del territorio, oltre che famosa a livello internazionale, nella nostra testa un pretesto per ricordare l’importanza di questo marchio per il tifo calcistico, soprattutto quello inglese anni Settanta e Ottanta. Senza inerpicarci nella storia del casual, se in Italia Stone Island è abbigliamento, che può piacere o non piacere, in una certa Inghilterra è tuttora considerata la divisa di un giovane maschio bianco, tendenzialmente di destra, tendenzialmente ostile alla Super League ma ancora di più alla Premier League.

Atalanta-Juventus, finale di Coppa Italia che si giocherà fra sei giorni a Reggio Emilia, avrà un pubblico al 20% della capienza, parliamo quindi di poco meno di 4.500 persone, con tampone entro le 48 ore precedenti. Sarebbe bastato poco per dare un po’ di ossigeno alla stagione di Seria A, con distanziamenti superiori a quelli di un medio bar all’aperto.

La Premier League rinnoverà tutti i suoi contratti televisivi per il mercato nazionale, per il triennio 2022-2025, per un valore complessivo che in euro è di 5,4 miliardi complessivi e quindi di 1,8 miliardi l’anno. Il doppio, centesimo più centesimo meno, rispetto alla Serie A. Senza fare disfattismo, bisogna dire che il gap sarebbe difficilmente colmabile anche portando in Italia tutti i campioni possibili: davvero in Thailandia valutano Gundogan il doppio di Barella? Tutto ciò che viene da un mondo anglosassone vale commercialmente di più e non c’è bisogno di spiegare il perché. Va preso come un dato di fatto, cercando altre strade.

Mourinho non è un pirla, come ben spiegato proprio da lui e dimostrato in vari contesti. Ma nemmeno Totti lo è. Fare il testimonial di un progetto ancora fumoso è una cosa piena di rischi e deve essere adeguatamente retribuita.

Tutti siamo in grado di leggere la classifica di Serie A e le difficoltà delle ultime due partite per Atalanta, Milan, Napoli e Juventus, in quattro per tre posti Champions. La logica direbbe che la Juventus è la squadra messa peggio, anche battendo l’Inter sabato pomeriggio. La davantologia, nemmeno la dietrologia, dice che Gravina ce l’ha con De Laurentiis per alcune sue considerazioni pubbliche e private. Ma il Napoli degli ultimi tempi davvero può non vincere contro Fiorentina e Verona? Per gli scommettitori comunque due fine settimana da faine lasciate libere nel pollaio. Sono le 18.58 di giovedì 13 maggio e magari nella puntata di domani sera saremo più precisi.

Share this article