Italia a Euro 2020, Pessina al posto di Sensi

7 Giugno 2021 di Indiscreto

La commissione medica della UEFA ha dato il benestare alla sostituzione di Stefano Sensi con Matteo Pessina fra i 26 a disposizione della Nazionale di Mancini, come tutte quelle post 1982 elogiatissima prima di un grande appuntamento salvo essere linciata dopo. Insomma, l’infortunio del centrocampista interista non era un tarocco e vista la sua storia medica gli si può credere. Il regolamento UEFA prevede che si possano sostituire uno o più giocatori fino a un giorno prima della partita d’esordio (Italia-Turchia sarà venerdì sera), in caso di positività al Covid-19 o di infortunio grave, con riscontri oggettivi: non necessariamente una frattura, ma anche un problema muscolare certificabile.

Deve essere stato il caso di Sensi, ma non è di questo che volevamo parlare bensì dell’ennesima manifestazione di quel gigantismo che non ha effetti soltanto sui bilanci (e poi qui siamo in Nazionale, cosa ce ne importa) ma sull’essenza degli sport. Già l’allargamento a da 23 a 26 era stata un’idiozia, quando sarebbe bastato tenere aperta la possibilità di sostituzione per positività al Covid. Sommata alle cinque sostituzioni fintamente provvisorie fino ai Mondiali in Qatar e al possibile allargamento della casistica per i break, per fortuna non imminente, significa voler ingrandire tutto in maniera indiscriminata, con la necessità poi di accontentare tutti. Perché non 28 convocati con 7 sostituzioni a partita? In questi contesti si utilizza gratis il lavoro dei club, ma i danni rimangono per la stagione normale. Sensi ha un problema muscolare? Si vede che si è allenato male con l’Inter, o che si è allenato male con l’Italia, o che è soltanto sfortunato: in ogni caso situazioni che fanno parte del calcio.

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