Calcio

Il vero problema era Julio Cesar

Libeccio 09/07/2012

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La nuova Inter non nasce proprio sotto i migliori auspici, anche se fino a  fine agosto i media devono chissà perché fare gli spacciatori di false speranze. Al netto dei discorsi sui giocatori di media per non dire mediocre qualità in arrivo, ci riferiamo ad esempio al trasferimento di Lucio alla Juventus, insieme a quello ventilato e improbabile di Julio Cesar al Milan. Insomma, si punta al risparmio ma senza una vera e propria strategia che non sia quella di consegnare la squadra ad un blocco argentino che ha già dato tutto e che sicuramente non ha più futuro di Julio Cesar, Lucio, Maicon, Sneijder, Stankovic. Invece stiamo assistendo ad una situazione così assurda e rabberciata che neanche le falangi mediatiche di Moratti, l’unico all’Inter che per definizione non sbaglia (chissà perché, il concetto vale per tutti i proprietari dei grandi club), riescono ad addolcire. Si dice austerità e linea verde  come fossero malattie ineluttabili.

Julio Cesar è ancora un grande portiere e relativamente giovane per quel ruolo. E’ vero che guadagna molto, soprattutto è vero che nonostante voglia restare in società intendano tagliarlo per ridurre i costi. Non si capisce perchè l’Inter non abbia fatto in modo da collocarlo nel giusto tempo fuori dall’Italia considerato che Julio Cesar è stato l’anima delle esaltanti vittorie dell’Inter degli ultimi anni. Soprattutto pensiamo sia sbagliato non convocarlo per il ritiro come fosse l’ultimo dei disturbatori. E come se Handanovic fosse più forte o affidabile di lui. Al di là del fatto che l’eventuale risparmio di ingaggio per Julio Cesar, ancora peraltro non materializzatosi, sia stato già bruciato nella nuova operazione.

Difesa. Si è rinnovato con il più scarso del reparto (Chivu), mentre si sta dando via Lucio come fosse un problema. Si capisce il risparmio economico della scelta, anche se i tifosi dell’Inter capiscono meno la “stazione di arrivo” a cui il giocatore sembra destinato (la Juve). I problemi insorgono quando si parla di sostituti. Silvestre del Palermo è un giocatore che non credo potrà far dimenticare Lucio e l’ancora ventilato Andreolli è un cavallo di ritorno scaricato in tempi lontani che da allora non ha certo brillato tanto da giustificarne il riacquisto. In più resta in piedi l’enigma Ranocchia pagato tantissimo (18 milioni di euro) e salutato come il nuovo Nesta (!!!). Il giocatore se gioca fa errori grossolani in serie, se non gioca si dice che deve giocare per dimostrare il suo talento. Però leggiamo che ha tantissimi estimatori: Conte, Ancelotti, Mancini (e magari ci siamo persi Mourinho e Ferguson).

Il centrocampo è ingiudicabile, ancora, visto che lì il mercato non è ancora concluso e che Sneijder sì farebbe tutta la differenza del mondo rispetto a Sneijder no. Il settore veramente debole dell’Inter è l’attacco. C’è ancora Milito anche se sul viale del tramonto, poi Zarate è partito e probabilmente partirà Pazzini. E’ arrivato Palacio e probabilmente si tratta anche di un buon acquisto, ma non dell’acquisto che cambi la faccia ad una squadra. Addio alla zavorra Forlan. Moratti si è ridotto a dover mettere in piedi un’operazione complicatissima per arrivare a un Destro che era già suo e che in alcun caso sposterà le sorti dello scudetto. E’ tutto un po’ debole per stare ad alti livelli. Ed infatti l’Inter che verrà non starà ad alti livelli e forse neanche a livelli medi.

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