Basket

Il tredicesimo uomo in campo

Stefano Olivari 28/10/2009

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di Stefano Olivari
1. Non ci sono più i bei film di una volta, per non parlare delle merendine. Adesso manca anche il quindicesimo uomo, in certi casi anche il quattordicesimo. L’ultima moda NBA, stando ai roster pubblicati dalla Lega lunedì, sembra essere il risparmio anche sui giocatori che nemmeno starebbero in panchina, quelli dal tredicesimo al quindicesimo. Va detto che da regolamento tredici è il numero minimo di ingaggi (a referto si va in dodici, come da noi), e che finora a questo minimo sono Atlanta, Denver, Philadelphia e, guarda un po’, i Lakers. Spiegazione da allenatorino: con meno gente si lavora meglio. Spiegazione cattiva: di questi tempi risparmiare uno o due ingaggi (il minimo salariale è di 457mila dollari, per chi ha zero anni di passato Nba) ha un suo perchè. Nella notte di inizio tutto, quella appena passata, quello che metaforicamente è andato in tribuna nel vittorioso derby con i Clippers (privi dell’infortunato Blake Griffin) è stato Pau Gasol per un problema muscolare. Quando il catalano si riprenderà è probabile che tocchi ad Adam Morrison, per noi (e per chi lo ha scelto al numero tre nel 2006, cioè i Bobcats) personaggio di culto con qualcosa di ‘maravichiano’ ma che purtroppo nella lega dei più forti è solo un discreto comprimario.
2. Per motivi che ci sfuggono la programmazione televisiva NBA non è bene pubblicizzata in Italia, eccetto che sui canali che trasmettono le partite: un po’ come far vedere il trailer di un film al pubblico che è già in sala per vederlo, quel film. Sia come sia, poco cambia rispetto all’anno scorso. Su Sportitalia la programmazione di NBA Tv tutte le notti (e quindi almeno una partita in diretta, replicata nel pomeriggio successivo con telecronaca in Italiano): vista all’alba con accelerazione MySky Blazers-Rockets, vittoria di Portland con minirimonta avversaria in garbage time (inesistenti Oden e stranamente anche Scola). In realtà delle prime quattro partite ci incuriosiva soprattutto l’entrata in scena di Gilbert Arenas a Dallas: visti solo highlights e letto che Agent Zero ha fatto grandi cose. Su Sky Sport 75 partite di stagione regolare (3 alla settimana, più o meno) più buona parte dei playoff (tutta la serie finale, in ogni caso). Curiosità: su Sky Federico Buffa non sarà più l’unica seconda voce, ma si alternerà con Gianmarco Pozzecco (la prima partita, Spurs-Hornets di questa notte, la commenterà insieme a Flavio Tranquillo). Ma perchè?
3. Merita di essere onorata l’impresa della Banca Tercas Teramo, che ieri sera battendo di 15 l’Apoel Nicosia è riuscita a qualificarsi alla fase a gironi dell’Eurocup (la seconda coppa europea per importanza, dopo l’Eurolega). Risultato storico in sè, ma anche per le modalità drammatiche con cui è stato ottenuto: infatti i ciprioti partivano dal più 14 dell’andata e alla fine del terzo quarto erano sotto solo di 7…Decisivi due liberi messi Jones a tre secondi dalla fine, per una qualificazione che rappresenta il giusto premio ad una delle poche società di serie A ad avere un progetto reale e non solo annunciato. Senza la retorica degli italiani (la cui unica particolarità è spesso solo quella di costare di più) lì gli italiani, da Poeta ad Amoroso, sono decisivi. E James Thomas da riciclato che sembrava può diventare l’uomo dominante in Italia sotto i tabelloni. Da sottolineare il fatto che la partita di ieri non è stata ritenuta meritevole nemmeno di una riga di agenzia, a meno che l’Ansa che ci arriva non filtri le notizie che arrivano dall’Abruzzo.
4. Annuncio per pochi e selezionati fanatici: l’immenso Chuck Jura sarà in Italia a fine novembre, ospite dell’amico Giorgio Specchia e in balìa delle nostre mille domande. Di solito non siamo in grado di organizzare niente di decente, però qualcosa faremo lo stesso. Dalla birra (per noi meglio l’Oransoda) con i nostalgici alla…birra con i nostalgici.

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