Calcio

Il tifo dell’arbitro Sozza

Stefano Olivari 22/04/2022

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Simone Sozza è tifoso dell’Inter? Del Milan? Della Juventus? Essendo nato a Milano e appartenendo come arbitro alla sezione di Seregno, cosa che gli ha consentito di essere designato per Inter-Roma dopo esserlo stato per il Milan-Lazio di Coppa Italia, tutto può essere. L’argomento è però interessante, perché va a toccare un tabù, quello del tifo degli arbitri. O per lo meno del loro tifo giovanile, visto che il 100% di chi segue il calcio è o è stato tifoso, e chi dice il contrario semplicemente mente.

Da decenni leggiamo insinuazioni di ogni tipo, in certi casi anche fondate, su arbitri corrotti o così schiavi della carriera dal favorire sempre certe squadre, senza che questo tipo di considerazioni faccia notizia. Eppure si sta parlando di disonestà, con varie gradazioni. Però mai, e ripetiamo, mai, si è vista una seria inchiesta sul tifo degli arbitri, che nelle decisioni 50-50, cioè buona parte delle situazioni di contatto, potrebbe essere decisivo.

Un tifo che non necessariamente corrisponde alla geografia, basti pensare al rapporto che buona parte della Toscana ha con Firenze. E che nel caso di città con due grandi club è impossibile da dedurre senza conoscere la storia personale dell’arbitro. Eppure quando facevamo i giornalisti, ormai decenni fa, tutte le volte in cui abbiamo provato a proporre un servizio del genere siamo stati stoppati con le motivazioni più pretestuose ma tutte riassumibili nell’espressione “Non esasperiamo i toni”. Cosa c’è da nascondere? Che l’80% degli arbitri italiani tifa per tre squadre, come i caproni che li insultano?

Certo bisognava andare nei paesi, chiedere al bar, si sarebbe perso un po’ di tempo, ma non era impresa da premi Pulitzer. Magari potremmo farlo adesso con un crowdfunding: ci facciamo finanziare dai lettori (risate dal fondo della sala) una settimana in giro per l’Italia e torniamo con la tabella degli arbitri e della loro squadra del cuore. Alla fine il tifo si è saputo e si sa soltanto di chi è così idiota da allenarsi con la maglia della sua squadra o dall’abbracciare i suoi giocatori a fine partita. Saltiamo quindi il discorso crowdfunding e facciamo una domanda ai frequentatori dei bar di Seregno: qualcuno sa per chi tifi Sozza? Forse ai lettori interessa sapere di più questo rispetto ai like sul profilo di una influencer che fa le boccucce davanti allo specchio.

Si è quindi arrivati al paradosso di ritenere di default neutrali ed equilibrati, qualsiasi cosa voglia dire, arbitri che vengono non da Milano, Torino o Roma, ma dalla provincia profonda, dove in realtà si annidano i tifosi più motivati e ottusi di Inter, Milan e Juventus. In positivo c’è che chi decide di fare l’arbitro, o l’allenatore, ha almeno da giovane una cultura sportiva migliore del tifoso medio e questa base di solito, ma non sempre, se la porta nel corso della vita.

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