Calcio

Il terzo posto più vero

Stefano Olivari 10/07/2010

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di Stefano Olivari
Per niente malinconica e per niente amichevole, Germania-Uruguay è stata probabilmente la più vera delle finali per il terzo posto nella storia del Mondiale. Entrambe hanno dato il massimo, con la cattiveria giusta e senza rimpianti: è evidente che con Muller e Suarez le semifinali sarebbero potute andare in maniera diversa, ma in fondo nella vita tutto sarebbe potuto andare in maniera diversa. La Germania, senza Podolski e l’infortunato Klose, è stata costantemente più aggressiva pur non avendo in Cacau la punta con le caratteristiche giuste per valorizzare la pressione sulle fasce. Il futuro campione Ozil meglio che nelle ultime due partite, ma molto stanco. L’eroico, perchè il mondo del calcio rispetto al 1970 è leggermente cambiato, Uruguay di Tabarez ha giocato la sua partita meno contratta trovando anche il miglior Cavani del torneo.
Dispiacere per un fenomeno come Forlan, che non avrà un altro Mondiale da protagonista, rispetto per una squadra che ha cambiato più volte pelle e schemi nell’ultimo mese nonostante un materiale umano non in tutti i ruoli di prima qualità. Merito della versatilità di Forlan e Cavani, che rende possibile qualsiasi aggiustamento, ma anche della mobilità dell’attaccante dell’Ajax ‘scoperto’ in Sudafrica ed ovviamente inserito nel carnaio del finto calciomercato in mezzo a borsini e percentuali cialtrone. Una partita comunque bellissima, paradossalmente grazie anche alla pioggia che ha stimolato l’animo guerriero in chi ce l’aveva (quasi tutti) e agli errori di chi (Muslera) aveva finora sbagliato poco. Troviamo che Thomas Muller migliori ad ogni partita, il pensiero di dove fosse un anno fa dovrebbe accompagnare i cantori dell’esperienza e della dimensione internazionale (il Dubai, in certi casi). L’estate non sta finendo, ma quattro anni di attesa sì.

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