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Il successore di Peterson

Oscar Eleni 04/03/2011

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di Oscar Eleni
Cacciatori di teste pensanti in servizio permanente effettivo. In Brianza li conoscono bene. Vengono a cercare quello che il Cantuky ha collaudato, forgiato, rimesso a nuovo. Lo vogliono subito il manufatto appena uscito dalla cromatura, molte , troppe volte, se lo sono preso per un dollaro in più. Succede anche adesso che la Bennet ha mostrato di essere squadra di primo livello. Ora che tutti hanno capito una cosa: la vera avversaria di Siena è soltanto la squadra di Trinchieri costruita da Arrigoni. Già, il Custer Trinca e l’Arrigoni fanatico di cinema, oltre che di gialli dove anche lì scopre scrittori venuti dal freddo, che ai compratori d’accatto ripete sempre la frase di Angelica Houston nell’Onore dei Prizzi: ”Scusa, il fatto che sia una ladra e un’ assassina non significa che in tutti gli altri campi non sia una brava moglie”. La frase va accomodata, come direbbero i liguri pensando allo stoccafisso, perché in questo caso si potrebbe dire che Cantù non è ricca come gli altri, non potrebbe mai andare sul lago come fa l’Armani che ha trovato a Lecco il suo porto di quiete per valutare il progetto di re Giorgio che mette sul tavolo altri milioni, che non ha un grande palazzo, quello nuovo, si dice, si sussurra, si sta piegando sotto la solita burocrazia, che è provincia, ma se è per questo pure Siena lo è, ma è pur sempre una società gloriosa che potrebbe sbalordire ancora.
Per questo fa bene Marzorati a “minacciare” Livio Proli che, nell’intento di non passare per il povero pifferaio che paga e non è seguito dai suoi topoloni, lascia cadere sul tavolo il nome dei successori di Nano Peterson a Milano. Fra questi, è ovvio, anche il Trinchieri ripudiato dalla stessa società dei muti viaggianti ai tempi delle Corbellimanie. Ribellarsi fino a quando gli agnelli non diventeranno leoni. Queste chiacchere ai manovratori sono proibite per legge durante il percorso, ma sarebbe bene proibirle anche dopo mettendo nero su bianco, già oggi.
Domani, intanto, per la Bennet c’è la prova più difficile: contro Avellino per riprendere Milano che potrtebbe anche sbattere sui pentimenti di Roma uscita bene dall’eurolega, non bene come Siena che ha fatto diventare il Real uno straccio. L’Air è tutto quello che molti giocatori temono più del confronto tecnico: quelli, cara gente, giocano e stanno insieme perché si piacciono, si vogliono bene e amano il gioco che fanno. Un pericolo perché ai proprietari piacciono queste favole.

Oscar Eleni

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