Tennis
Il perdono di Sinner
Stefano Olivari 30/07/2025

Licenzi un collaboratore che con una sua negligenza, unita a quella di un altro, ti ha fatto perdere tempo, soldi, immagine, vita e dopo meno di un anno lo riassumi. In estrema sintesi questo è ciò che è avvenuto fra Jannik Sinner e Umberto Ferrara, il preparatore atletico che insieme al fisioterapista Giacomo Naldi fu protagonista della vicenda della pomata al Clostebol che a Sinner è costata una squalifica (concordata) soft e tanti mesi di tensione.
Al di là della ricostruzione spericolata a cui tutto il sistema ha finto di credere, diversamente dalla maggioranza silenziosa dei colleghi di Sinner, Ferrara è uno dei due colpevoli ufficiali che si sono presi colpe e licenziamento, quindi il suo rientro alla corte di Sinner, dopo i pochi mesi con un Berrettini in caduta libera, è ufficialmente e umanamente (Sinner agli US Open 2024 aveva detto di volere intorno a lui ‘aria pulita’) inspiegabile.
Come si sarebbero comportati Nadal e Djokovic con un preparatore che avesse rischiato di rovinargli la carriera a 23 anni? Ma soprattutto: cosa si sarebbe scritto in Italia di questi ipotetici Nadal e Djokovic? Domande retoriche. visto che in Italia è ormai impossibile giudicare Sinner con lo stesso metro di Federer e dei numeri 1 stranieri, tutti però anche loro nel rispettivo paese divinità intoccabili (non abbiamo il monopolio della capronaggine)., con parte del problema rappresentata non dal canottierato che arriva da Juventus-Lecce, il tifoso è sempre tifoso, ma dai media compatti a difesa di una religione.
In sintesi, quella di Sinner è stata una mossa forse dovuta, il perdono nei confronti di uno che con lui ha lavorato bene, ma non una bella mossa. Poi ridurre i miglioramenti continui di Sinner degli ultimi anni soltanto alla parte atletica è senza senso, visto che le velocità medie del suo diritto e del suo rovescio, secondo l’ATP, sono sì fra le migliori del mondo (comunque non le migliori, anzi sia lui sia Alcaraz colpiscono 10 chilometri orari più piano di un Fonseca) ma non significativamente migliori, anzi, di quelle dell’ultimo Sinner allenato da Piatti.
