Calcio

Il Pallone d’Oro di Buffon

Indiscreto 31/12/2015

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Chiudiamo il 2015 anticipando le discussioni sul Pallone d’Oro e assegnando quello di quest’anno a Gigi Buffon. Non il premio vero, che sarà assegnato dalla FIFA (…) a Zurigo l’11 gennaio a uno fra Messi, Neymar e Cristiano Ronaldo, con gli italiani in ogni caso fuori anche dal listone dei 23, ma quello per chi ancora crede nel futuro. Ci riferiamo al suo investimento nella Zucchi: sul Guerino ne avevamo parlato già qualche settimana fa, ma soltanto da poco se ne sono conosciuti i risultati definitivi. In sostanza dal 2009, quando è entrato nel capitale della società tessile, Buffon fra investimento iniziale e sottoscrizione di aumenti di capitale mentre gli altri soci si defilavano (infatti era arrivato alla maggioranza assoluta con il 53 e rotti per cento) e l’azienda già andava evidentemente male, ha perso circa 20 milioni di euro. Non uno scherzo, neppure per uno come lui: significa, al di là delle cifre mirabolanti che si sparano e calcolando gli ingaggi al netto dell’IRPEF, avere giocato gratis nella Juventus per cinque stagioni. Adesso che la Zucchi potrebbe (usiamo il condizionale perché l’operazione non è semplice) entrare nell’orbita di un fondo di investimento, con diluizione delle quote dei vecchi soci, questi 20 milioni potrebbero però aver salvato centinaia di posti di lavoro. Fuori dalla retorica dei buoni sentimenti, in origine Buffon pensava davvero che la Zucchi fosse un buon investimento finanziario ma è vero che avrebbe potuto sganciarsi dal disastro molto prima e non lo ha fatto. Un comportamento che ci ha ricordato quello di Cristiano Lucarelli (fra l’altro su sponda politica opposta rispetto a Buffon, segno che le persone hanno qualità o non le hanno, a prescindere dalle idee) in altre attività imprenditoriali e che fa onore al portiere dei record. Poteva impiegare i suoi soldi nel solito bar-ristorante dei calciatori, gestito dal solito amico riluttante a rilasciare ricevute, o semplicemente tenerli fermi sul conto, ma ha preferito una via meno comoda. Non stiamo facendo l’elogio della cattiva imprenditoria, perché Buffon è stato malissimo consigliato e di sicuro non ha saputo invertire la rotta in un settore difficile e maturo come il tessile, ma quello della serietà. Serietà che già si era notata nella vicenda della Carrarese, altro bagno di sangue anche se a cifre moltissimo inferiori. Poco interessante fare il santino di Buffon ad uso del tifoso, fra diplomi comprati e altro non è proprio il caso, giusto invece premiare gli uomini che ci mettono la faccia e non scappano. (L’articolo completo sul Guerin Sportivo)

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