Basket

Il nuovo socio di DiBenedetto

Stefano Olivari 07/04/2011

article-post

Più credibile LeBron James proprietario del Liverpool o DiBenedetto della Roma? Non essendo il primo di aprile, la prima è già una notizia mentre la seconda chissà. Per il momento lo sono tutti e due del Liverpool, sia pure in maniera indiretta.
L’operazione di Lebron è interessante, perché in realtà la stella dei Miami Heat in cambio della cessione dei suoi diritti di immagine (che hanno un impatto reale, diverso da quelli spesso farlocchi dei contratti a margine dell’ingaggio vero) al Fenway Sports Management ha voluto in cambio non soldi ma una partecipaazione significativa nell’azienda che fra le altre cose possiede il Liverpool e i Boston Red Sox di baseball (fra le frattaglie il 50% di una squadra NASCAR). Per fare cifre: l’immagine di LeBron, ingaggi sportivi esclusi, vale 25 milioni di euro annui. Sulla versione online del Wall Street Journal lette dichiarazioni del campione, quasi tutte di stampo calcistico (nel baseball tifa per gli Yankees, come da cappellino più volte esibito). “I see myself trying to do the same things they have.”, ha detto il Prescelto al Journal, riferendosi ai tanti campionati vinti dai Reds. Nel gruppo Fenway ha una partecipazione anche il mitologico Tom DiBenedetto, che però sta conducendo la trattativa per la Roma a titolo personale e con altri soci. A occhio ci sembra più liquido James, forse anche Mexes l’ha pensata allo stesso modo. Dire che Michael Jordan è il raccoglitore più cotone più pagato della storia è autorazzismo e divertissment intellettuale (l’ha detto un professore afroamericano, citato da Simone Basso in un suo articolo) da perdente, per passare nella stanza dei bottoni ci vogliono invece intelligenza (che anche Jordan peraltro ha, tranne che al tavolo da gioco) e ambizione.Le stesse che potrebbero dare a LBJ l’anello già quest’anno, vista la scellerata mossa fatta dai Celtics con Kendrick Perkins.
Stefano Olivari
stefano@indiscreto.it

Potrebbe interessarti anche

  • preview

    I girasoli di via Dezza

    Oscar Eleni in fuga dal canyon colorato delle antilopi in Arizona per accarezzare la superluna fredda in arrivo il 5 dicembre, godendosela, come quella del castoro, dal campo del girasole in via Dezza a Milano , la strada doveva viveva Mario Borella, maestro per generazioni di cestisti nella città con scarpette rosse, per  il Leone […]

  • preview

    Il Muro della Pallacanestro 2025

    Lo spazio per commenti e interventi riguardanti lo sport più bello del mondo…

  • preview

    La musica è finita

    Oscar Eleni ai Caraibi  per dimenticare il Merdocene, questi anni bui, come li descrive un giornalista canadese, per brindare con la gente del Curaçao, 188 mila abitanti, il paese più piccolo mai qualificato per i Mondiali di calcio che l’Italietta bavosa non ha  ancora raggiunto. Dicono che siamo stati fortunati nei sorteggi per lo spareggio […]