Attualità

Il momento dei mixennial

Indiscreto 11/10/2018

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Cosa sono i mixennial? Non vogliamo fare i maestrini, ammettiamo di averlo scoperto soltanto grazie alla presentazione delle nuove serie di Fox rivolte proprio a questo nuovo, nuovissimo, target. In pratica persone dai 15 ai 44 anni, una sorta di supertarget che secondo Fox comprenderebbe Millennial e Generazione X e che ovviamente rappresenterebbe la fascia di mercato più appetibile: scusate, ma non era la fascia piena di gente con le pezze sul culo, schienata da un divorzio o da una delocalizzazione, che aspetta il reddito di cittadinanza e sopravvive grazie alla pensione retributiva rubata all’INPS dai genitori? Mettiamoci d’accordo sulla narrazione, almeno. Va detto che la Generazione X, quella post baby boom resa immortale da Douglas Coupland, comprenderebbe anche persone nate negli anni Sessanta, ma non intristiamoci e diamo servilmente ragione agli inventori di target. Perché c’è sempre un target in cui ognuno di noi è leader e per cui quindi può sbandierare i suoi risultati, a costo di ridurre il target a una persona sola.

Fox proporrà a Mixennial e non Mixennial il reboot di Magnum P.I., non più con Tom Selleck ma con Jay Hernandez, non più con la Ferrari Gts 308 ma con la 458 Spider. La sola Fox nella stagione butterà sul mercato 30 novità un centinaio di nuove stagioni di serie consolidate e sarà difficile stare al passo con tutto anche per noi privi di una vita sociale. A dicembre debutta Mayans M.C., spin-off di Sons of Anarchy, la serie cable più vista in USA del 2018, poi sarà il turno di The Passage (roba di vampiri, prodotta comunque da Ridley Scott e non dal pizzicagnolo) e di una nuova versione del super classico La Guerra dei Mondi: vari film, fra cui uno di Spielberg, la trasmissione radio di Orson Welles, diverse serie televisive e ovviamente il romanzo di H.G. Wells sono una sfida non da poco.

A parlare delle novità siamo sempre in difficoltà, troviamo più facile sparare l’elenco di nuove stagioni: The Walking Dead, Legion, Deep State e l’ottava (quasi certamente ultima) di Homeland, che guarderemo in onore del passato. Insomma, l’abbonamento base a Sky ha ancora un minimo senso anche se certe rigidità non le sopportiamo più. Tornando ai Mixennial, cioè questo concetto che ci ha al tempo stesso intrigato e intristito, bisogna dire che si tratta di un’invenzione di Fox visto che finora nemmeno sociologi sotto LSD avevano tirato fuori il termine. Cos’ha in comune un ragazzo che ha imparato a leggere sull’iPad con un uomo, magari suo padre, che a suo tempo si è emozionato per il walkman? E comunque era meglio Tom Selleck.

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