Economia

Il juke-box del piano Kalergi

Stefano Olivari 10/07/2015

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Il piano Kalergi, che su Indiscreto viene più volte evocato con toni da Voyager e di cui abbiamo anche scritto in qualche occasione, non è una trama segreta messa in atto da chissà quali entità, ma semplicemente un punto di riferimento ideologico per gran parte delle elìte europee e americane. Non milioni di persone, ma nemmeno quattro gatti: una classe sociale e un network ben precisi, dove si entra quasi soltanto per cooptazione. È quindi curioso che uno dei padri, a livello teorico, dell’Europa non venga ricordato dai media mainstream nonostante di Europa, nel bene e nel male, si straparli tutti i giorni. Forse non è abbastanza conosciuto, visto che la maggior parte delle sue opere è in tedesco, forse non si ritiene opportuno che la vecchina che compra il giornale per i necrologi sappia quale sia il disegno finale per i suoi nipoti. Disegno che poi si è già quasi materializzato: distruzione delle identità e delle sovranità nazionali per arrivare a macro-aggregazioni (in Pan-Europa, il più famoso dei suoi libri e rieditato di recente in Italia, ne individuava cinque), distruzione del concetto di razza per arrivare ad una razza unica meticcia, distruzione del concetto di famiglia tradizionale e conseguentemente delle religioni strutturate (nei decenni il diplomatico austriaco ha sul tema scritto molto, soprattutto su antisemitismo e dintorni), il tutto nel nome della centralità dell’individuo. Kalergi è insomma una specie di juke box, dove chiunque (se estremista di sinistra, ma più frequentemente di destra) può trovare spiegazioni del presente ricordando i suoi legami profondi con diverse persone che hanno fatto il Novecento: da De Gasperi a Churchill, da Adenauer a De Gaulle. Non proprio Scajola e De Luca, insomma. Fra l’altro negli anni Venti Pan-Europa fu anche un movimento molto attivo in Austria e Germania, evidentemente non abbastanza attivo visti gli accadimenti successivi, con testimonial di livello incredibile: Einstein e Freud, per dirne due. Salvatore, attento lettore di Indiscreto e quindi anche delle discussioni sui vari muri, ci ha ricordato la quasi assoluta assenza di studi su Kalergi ed è significativo che fra i pochi in circolazione ci sia quello di Gerd Honsik (questo il link spagnolo), uno dei più famosi negazionisti dell’Olocausto in circolazione, nazista quasi dichiarato emolto citato nei siti complottisti. Il punto non è quindi permettere a mezza Grecia di continuare ancora per qualche mese a vivere alle spalle dell’Europa, mentre il Tg3 intervista un babypensionato in lacrime al bancomat per impietosire la nostra professoressa in vacanza (avete notato che le manifestazioni contro la ‘Buona scuola’ renziana sono state rimandate a settembre?), ma sapere in quale direzione le irresponsabili, nel senso di non elette dal popolo, elìte europee vogliono condurci. Perché a noi questa cosa della centralità dell’individuo, contro ogni forma di oscurantismo, piace molto anche se poi si traduce nel lavorare di più di quanto facessero le generazioni che ci hanno preceduto per pagare le loro stesse pensioni gonfiate dal calcolo con il retributivo. Come troviamo interessanti le sue teorie contro il totalitarismo sottinteso in ogni stato nazione, non necessariamente con Stalin o Hitler al timone. Interessanti e ingenue, visto che vanno nella direzione di un supertotalitarismo governato dalla finanza e con le religioni che rientrano dalla finestra. Bisognerebbe in ogni caso spiegarla anche agli amici islamici, la centralità dell’individuo. E già che ci siamo anche alla maggioranza delle popolazioni europee, che ha sempre ceduto la propria ‘sovranità’ al proprio stato in cambio di una fragile sicurezza.

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