Attualità

Il futuro dell’Alfa Romeo

Indiscreto 19/12/2019

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Quale futuro avrà l’Alfa Romeo, dopo che nel prossimo anno la fusione fra FCA e PSA si sarà perfezionata? In realtà i marchi dei due gruppi a dover essere analizzati e riposizionati sono diversi, ma per noi l’Alfa Romeo è un mito (non certo la MiTo)e quindi ci interessa soprattutto lei. Un marchio gestito malissimo da quando di fatto Prodi lo regalò alla FIAT, e in cui Marchionne avendo annusato l’aria milanese credeva molto (ipotizzò anche che potesse sponsorizzare l’Inter…). Senza risultati, però.

Il futuro dell’Alfa Romeo, dunque. Intanto i marchi in qualche modo associabili al lusso sono quasi tutti di provenienza FCA: Maserati e Lancia oltre all’Alfa Romeo, mentre i francesi apporteranno soltanto DS, che ha una storia recente (come marchio, perché poi in sostanza nasce dalla Citroen) e comunque risibile rispetto ai marchi italiani. Insomma, l’Alfa Romeo di sicuro non morirà, a meno che il nuovo megagruppo voglia abbandonare il segmento di maggiore prospettiva (e il futuro super CEO Tavares ha già detto che non lo farà).

Intanto il 2020 sarà l’anno dell’Alfa Romeo Tonale, mentre la Stelvio e la Giulia rimarranno sul mercato. Non vediamo grande futuro per la Giulietta, a meno che la Polizia non faccia nuovi megaordini (è la solita Italietta, ma adesso che giustificazione ‘sociale’ avranno queste elemosine di Stato?) e a dirla tutta nemmeno per macchinine più piccole di cui si parla da tempo, secondo l’ideologia della mitica Ferrari Young vagheggiata da Berlusconi. Stelvio e Giulia hanno sovrapposizioni solo con la DS (fra l’altro vendono più o meno lo stesso numero di auto, cioè poche), mentre idee più popolari si si scontrano con la Peugeot 208 e parte del mondo Opel.

Conclusione? Alfa, Maserati e mettiamoci anche Lancia ormai ridotta a un modello, potrebbero essere i marchi vincitori di questa maxifusione. Un design e un marketing che cinicamente cavalchino la retromania (per copiare la Duetto ci vuole un genio?) ed il gioco è fatto. Il che non vuol dire che le future Alfa Romeo le fabbricheranno operai italiani, anzi.

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