Calcio

Il capolinea di Toni

Libeccio 11/01/2011

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di Libeccio
L’Inter troppo tardi, la propaganda su Dzeko, la coerenza di Lotito e il trattamento per Totti.

1. L’anti-Inter del campionato italiano è ancora l’Inter? La domanda non è peregrina considerando quanto accaduto nell’ultima di campionato (Lazio, Roma e Juve sconfitte e Milan che ha agguantato il pari per il rotto della cuffia).  La squadra di Leonardo non è stata brillante, ma a Catania ha avuto il merito di reagire ad una situazione avversa in un modo che non si vedeva da mesi. Poco elogiata la difesa, che ha tenuto botta nei momenti peggiori della partita tre giorni dopo non aver fatto toccare palla a quel Cavani che domenica è sembrato valere il doppio di Messi. L’Inter è insomma tornata, anche se forse troppo tardi per il sesto scudetto consecutivo.

2. Toni è stato scaricato dal Bayern alla Roma, poi Preziosi è impazzito e gli ha offerto un contratto che non aveva nemmeno il resto del Genoa messo insieme. A salvare Preziosi è poi arrivata la Juventus, nonostante il presidente del Genoa lo avesse messo sul mercato con parole non esattamente di stima: ”Merita un 3 in pagella, per quello che ha fatto vedere con noi”. Come possa la dirigenza Juve ritenere Toni una risorsa aggiunta a quanto attualmente manca alla squadra nel reparto avanzato è domanda che sorge spontanea. Dopo Calciopoli la società bianconera ha speso in campagne acquisti circa 250 milioni di euro, ma l’ultima in rapporto ai mezzi profusi è stata di sicuro la peggiore. Se poi sulle pagine di giornali di riferimento staziona per mesi l’ipotesi Dzeko e alla prova dei fatti è Toni ad arricchire la galleria dei nuovi campioni che vestono in bianconero, c’è da interrogarsi e parecchio sulla funzione scioccamente propagandistica di certe notizie ed anche sulla competenza di chi effettua le scelte.

3. Aquila o non aquila la Lazio è in difficoltà riuscendo a perdere in casa con il Lecce in un turno teoricamente a suo vantaggio.
La Lazio ha già fatto molto in questo campionato, ma forse con un paio di acquisti (un uomo gol soprattutto) di qualità in più avrebbe potuto (potrebbe ancora in teoria) giocare un ruolo di guastafeste del Milan fino alla fine. La questione è che con la rosa che si ritrova ai primi infortuni pesanti o squalifiche (vedi l’assenza di Dias) immediatamente c’è un calo. Lotito ha voluto risparmiare anche su un possibile scudetto, non si può dire che non sia coerente.

4. La Roma nonostante abbia ben giocato a Genova perde la partita per episodi sfortunati che raramente si presentano in un campionato di calcio come il nostro. A parte la crisi societaria sempre in stallo, pare evidente anche una certa turbolenza dello spogliatoio a seguito di certe scelte tecniche di Ranieri che di fatto escludono dall’11 titolare Totti e Pizarro. Sulla marginalizzazione di Totti in particolare è come se Ranieri stesse anticipando la volontà di qualcuno che potrebbe a breve sedersi nella stanza di comando della Roma, ben difficilmente si capirebbe altrimenti l’ultimo sgarbo di farlo entrare al 90′. Ranieri tiene moltissimo a rimanere in giallorosso ed è una persona intelligente: non tratterebbe così Totti, sapendo di firmare il proprio esonero. Questa è la logica, ma una Roma senza Totti (magari solo come dirigente di facciata) non riusciamo a immaginarla.

Libeccio
(in esclusiva per Indiscreto)

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