Economia

Il bravo tecnico che svenderà l’Italia

Italo Muti 20/09/2011

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di Italo Muti
Finalmente la pioggia è arrivata, spazzando via sudori fuori stagione e calure agostane vagamente bradipe, allietandoci con le nuove pseudo imprese del Cavalier stantuffo.
I giochi oramai sembrano proprio alla fine, con l’attacco finale della cavallerie servente togata, che nulla sa del diritto, ma golosa fino all’eccesso dei numeri di CRO, esegue ordini con efficienza teutonica. Lungi da noi il salvare l’incontinenza senile del nostro SB, o la sua opera politica che mai intravide il traguardo delle riforme liberali tanto sbandierate fin dai primordi, ma o i giochi si leggono tutti o l’analisi dei fatti viene a mancare, quasi fossimo una Repubblicah, o un FQ qualsiasi…I politici nostrani continuano a pensare di contare, di essere importanti, quando il nostro territorio è visto solo come luogo di conquista, di smembramento, accaparramento delle migliori aziende, poche, come luogo per un accordo globale sulle zone di influenza, una riedizione di Yalta globalized. E l’Europa? Una bella e vetusta ruota di scorta, senza il ruolo centrale che sempre ha avuto e che, mai, riavrà. Adesso che gli Dei hanno in mano assi convergenti per trattare con Pechino, le mosse si dipaneranno in maniera draconiana, con il sacrificio di paesi storicamente amici ed atlantici che, in maniera sempre più evidente, si inabisseranno in un futuro senza speranza, perdendo identità, confini e tradizioni. Il bello è che in alcuni di essi ci saranno pure delle persone contente dei cambiamenti, vedendo in essi il raggiungimento di una migrante democrazia colorata, a pois rosa. In particolar modo l’Italietta che, in maniera folle, accoglie gli invasori che le taglieranno la gola e, in maniera paradossale, dona pensioni gratuite ai genitori dei migranti senza che sia stata versata una lira di contributi. L’upgrade di chi è stato capace di riconoscere il vitalizio agli infoibatori. Piadina Bersani, amico e sodale dell’accaparratore sestese dal set di valige color dollaro, tuona in nome di una moralità spuria, come il principe dei valori immobiliari, o l’ondivago servo dei Caltagirone, o il mellifluo amante di amazzoni dentone ma, l’orizzonte, è scuro per tutte queste mezze figure, incapaci di vedere oltre la patetica ombra del loro nulla. Il pressing finale è arrivato con la durezza del maglio sassone borsistico, sia in fase di spread che di trading,, con titoli di stato fatti percepire come junk bonds, seminando paura e ammonimenti in stile Britannia…in diretta dal Britannia, per il gaudio degli uomini Goldman pronti all’azione, da Draghi a Monti, fino agli utili idioti con scatola di biscotti in mano. I governi tecnici, invenzione tutta italiana per bypassare gli elettori, vero e proprio fastidioso ostacolo per l’oligarchia italica, ed obbedire, senza nulla eccepire ai padroni del vapore, sono pronti all’orizzonte, con patrimoniale e novelle tasse per mantenere lo status quo della classe dirigente politica, l’inefficienza degli pseudo-industriali e le mance da distribuire agli ascari zibellinati. Tutta roba che seppellirà speranze e sostanze degli italiani che, o cambieranno paese o metteranno sul piatto la potente rabbia che faticano a trattenere. Quello che viene sottovalutato è che la gente reagisca, senza accettare supinamente le iniziative della classe politica, sempre più feccia infame, completamente ignara della realtà quotidiana che rende aspro ed amaro il vivere, oramai diventato sopravvivere. Quello che si può si farà, che non si può, verrà tracciato con il bastone al grido :”nel dubbio mena e vedrai che vivrai di più (cit.)”.


Italo Muti
(per gentile concessione dell’autore, fonte: Dentro la finanza)

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