Basket

I tifosi dei Boston Celtics

Stefano Olivari 30/05/2023

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Questa notte abbiamo seguito in diretta gara 7 fra Miami Heat e Boston Celtics, finita con la imprevista (perché i Celtics avevano rimontato da 0-3, ma anche per la facilità) vittoria della squadra di Spoelstra, ma soprattutto di Jimmy Butler, al TD Garden. Però nonostante questo siamo rimasti sorpresi dalla grande quantità di messaggi ricevuti personalmente o letti su Twitter, di italiani tifosi, con una intensità e un livore degni di un Inter-Milan. Un fenomeno che sorprende anche noi che stiamo svegli di notte per seguire queste partite, con una simpatia per singoli personaggi più che per le squadre.

Veniamo al punto: come fa un ragazzo di Baranzate, di Follonica o di Locri a dirsi tifoso dei Boston Celtics? O anche tifoso anti Boston Celtics, è la stessa cosa. Metteteci Arsenal, Feyenoord, Real Madrid, quello che volete. Ieri un caro amico ci ha detto che suo figlio adolescente, residente a Bresso, tifa per il Brentford… Nulla contro i Celtics o il Brentford, ma davvero non riusciamo a capire come possa il tifo essere slegato dal territorio o dall’antipatia per un territorio, dalle persone frequentate o dall’antipatia per loro. Comunque dalla contrapposizione: insomma capiamo i fiorentini che tifano per la Fiorentina ma anche quelli che tifano per la Juventus, i milanesi che tifano per l’Olimpia ma anche quelli che tifano per Varese.

Questo ragionamento prescinde dal luogo di nascita di chi gioca, perché la rosa del Napoli potrebbe cambiare maglia ed essere presa per quella del Chelsea. A maggior ragione Jaylen Brown potrebbe essere un giocatore degli Heat e Caleb Martin uno dei Celtics. Nel caso della squadra di Boston, poi, inutile fare ragionamenti anniottanteschi perché la squadra nei decenni ha più volte cambiato pelle, in ogni senso. Se prima era la squadra dei bianchi (in certe fasi si vedeva un quintetto Ainge, Wedman, Bird, McHale, Robey) poi è diventata una squadra NBA come le altre, quanto al pubblico anche nella turistica NBA ce ne sono di più caldi: come ambiente quelli dei Jazz, dei Blazers o dei Kings hanno poco da invidiare al TD Garden o al vecchio Boston Garden con cui siamo arrivati agli anni Novanta

Nostra domanda sincera, perché forse viviamo in un altro mondo: credete a quelli che dicono di tifare per una squadra che con il proprio sistema culturale c’entra zero? Noi no. Puoi apprezzare il gioco di De Zerbi, ma non tifare per il Brighton. Ne abbiamo abbastanza di juventini che si esaltano per il Bolton, di milanisti che si emozionano per lo Zwolle e di interisti che si ritengono già soddisfatti della stagione perché tanto è stato promosso l’Heidenheim. Di solito questa finta equidistanza, questa grande passione per lo sport internazionale, serve soltanto a rendere credibili i propri pregiudizi.

stefano@indiscreto.net

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