I migliori posti dove lavorare in Italia

Quali sono i migliori posti dove lavorare in Italia? Personalmente non ci siamo mai posti questa domanda, però l’argomento interessa molto perché il 72% dei lavoratori italiani è dipendente in maniera ufficiale e una significativa parte del restante 28 lo è in maniera mascherata. Sta facendo quindi discutere, più della pallacanestro (cit.), la edizione di Italy’s Best Employers 2026, realizzata dalla piattaforma Statista in collaborazione con Corriere.it, ha indagato sul sentiment di oltre 300 mila lavoratori italiani.

Basato su risposte anonime e spontanee, il sondaggio ha valutato non solo i classici parametri come retribuzione e clima aziendale, ma ha approfondito aspetti come i carichi di lavoro, il riposo, le attrezzature disponibili, i rapporti con i superiori e, in particolare, le opportunità per le donne, inclusa la parità nelle prospettive di carriera e nella negoziazione salariale. Al vertice della classifica un trionfo tricolore: sul gradino più alto del podio sale Lavazza, con il punteggio massimo possibile. A seguire, Sorgenia al secondo posto e Granarolo al terzo.

Tra le prime dieci si piazzano altre quattro realtà a guida italiana, come la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori (quinta), EssilorLuxottica (sesta), Bialetti (settima) e Fratelli Carli (decima). Statista, specializzata nella raccolta e analisi di grandi dataset, ha processato dati forniti volontariamente dai dipendenti, coprendo 450 imprese con oltre 250 addetti ciascuna. Manca quindi un pezzo significativo dell’economia italiana, quindi la classifica va asteriscata quasi come quella della Serie C.

Comunque interessante che fra medio-grandi. grandi e grandissime azienda vadano male quelle americane. Google (29°), Apple (57°) e Cisco (33°), un tempo dominatori assoluti, adesso sono viste meno bene da chi ci lavora. Sarà vero? E quei calciobalilla superfighissimi? E le piante giganti? E le riunioni in sneaker? Chiediamo a chi ci lavora, sono realtà che in certi casi abbiamo conosciuto da collaboratori però mai da persone che dovevano presentarsi lì ogni mattina.

Prima di proporre l’elenco completo, una nostra considerazione. L’unico lascito positivo dell’era Covid è l’avere tagliato molti tempi morti e sintetizzato molte riunioni, al di là del discorso smart working che le aziende più intelligenti hanno trasformato in sistema misto. Le realtà troppo grandi non possono strutturalmente far risparmiare troppa vita e quindi anche quando operano in settori modernissimi hanno schemi e comportamenti old school. Qualcuno di Indiscreto lavora in questi posti? Qualcuno vorrebbe lavorarci? Chiediamo per un amico, oltre che per i nostri figli e nipoti.