Economia

I migliori paesi dove vivere, vince l’Australia

Indiscreto 08/06/2021

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Quali sono i migliori paesi del mondo dove vivere? Ognuno si fa i suoi sondaggi nazionalistici e localistici per dimostrare la propria attrattività e l’Italia non fa eccezione: da ‘Todi città più vivibile del mondo’ al ‘Modello Milano’, passando per l’esaltazione di trulli e vigneti, quanta spazzatura di questo genere abbiamo letto? La domanda ci è venuta in mente guardando alcune statistiche sull’emigrazione dei benestanti, quella cioè di chi vivrebbe decentemente anche nel proprio paese di origine.

Il Global Wealth Migration Review della AfrAsia Bank prende in considerazione i cosiddetti HNWI, gli High Net Worth Individuals, cioè persone con un patrimonio mobiliare (quindi case escluse) superiore al milione di dollari. Non necessariamente persone qualificate, un super-ingegnere potrebbe anche essere povero, ma di sicuro persone in grado di scegliere dove vivere e soprattutto dove far vivere la propria famiglia. I dati sono riferiti ai movimenti di popolazione avvenuti nel 2019 e ci metteremmo (il report non lo fa) un asterisco preventivo: in certi paesi arrivare da stranieri è difficile, anche da ‘ricchi’.

Quali sono dunque i paesi migliori del mondo in cui andare a vivere, secondo le scelte fatte dalle persone vere e non i sondaggi tarocchi? Nel 2019 il miglior paese come net inflow (differenza netta fra NNWI che arrivano e HNWI che partono) è l’Australia, con 12.000 nuovi milionari stranieri e nonostante le restrittive, anche se non per l’emigrazione qualificata, leggi locali. Al secondo posto gli Stati Uniti con 10.800 arrivi di persone (e relative famiglie) benestanti, al terzo la Svizzera con 4.000. Poi Canada, Singapore, Israele, Nuova Zelanda, Emirati Arabi, Portogallo e al decimo posto la Grecia, con un più 1.100.

Come si vede, paesi attrattivi in maniera molto diversa fra di loro, con un concetto di ‘qualità della vita’ che non può essere banalizzato e racchiuso in quello che di solito si adatta ad un baby-pensionato. Qualità della vita può anche significare opportunità imprenditoriali, bassa microcriminalità, bassa pressione fiscale, assenza di tensioni sociali, sistema giudiziario credibile, ottime scuole. Tutte cose che quando muori di fame ti importano poco, ma che quando puoi scegliere diventano decisive.

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