Basket

Happy family

Oscar Eleni 26/08/2024

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Oscar Eleni, accompagnato da un uccello acquatico dai piedi blu, seduto su una panchina nella zona dove dovrebbe abitare a Milano il grande Gabriele Salvatores. Molestie concesse per chi nei giorni del rimescolamento televisivo, con l’incubo di dover cambiare tutto, nelle notti dove vengono ritrasmessi programmi, anche noiosi, film, vecchi ma sostanziosi, togliendo l’audio su gol che sembrano tutti decisivi per una vittoria mondiale, si è goduto il suo Happy Family del 2010, felice di guardare la vita che se ne va a Panama insieme a Bentivoglio e Abatantuono. Motivo delle molestie? Avere una parte se dovesse davvero rifare lo stesso film con De Luigi creatore e narratore, perché in 14 anni avrà sicuramente pensato che è venuta l’ora per tornare ad avere famiglie allargate che devono raccontare la loro storia di amore, amicizia, bevute esagerate come dice la Signoris alla Buy.

Ora vi chiederete da quale manicomio ci hanno liberato e la risposta è semplice: cercare una via di fuga adesso che Sinner è stato trasportato dal paradiso all’inferno e il mondo del tennis ha mostrato il suo volto crudele. Gli stessi indifferenti per il fisco evitato a Monte Carlo adesso fanno le vergini per una pomata. Noi, ispirati da due studiosi veri come BONAGA e CARLÀ, crediamo alla buona fede del campione, come nei giorni cupi dove ad un mondiale di atletica stupendo gli inviati “veri” non guardavano con gioia campioni che battevano record, ma frugavano negli spogliatoi cercando prove sul peccato di questo o quello. Un tormento come questo che ci infliggono ogni giorno  calpestando tutto, dando spazio all’invidia. Per fortuna Tamberi è tornato in pedana e anche a vincere mei giorni magici del  pentito INGEBRIGTSEN e del grande DUPLANTIS che ora sposta l’atletica vero il BARNUM sfidando in una gara sprint l’ostacolista WARHOLM, per fortuna non contro Jacobs che continua a correre in meno di 10 secondi, pazienza se non vince, è l’atletica vera cara gente, per fortuna i nostri ragazzi d’oro ogni tanto steccano e pazienza se nessuno li perdona. Pensate a come hanno trattato le pallavoliste prima e dopo Parigi, sapendo che nella loro reggia s’infileranno tantissimi, soprattutto adesso che hanno scoperto lo status da co.co.co. delle campionesse, esempi viventi della vera integrazione, ma soltanto nei giorni di festa, perché in moltissimi dovranno aspettare anni come la triplista Derkach per avere un passaporto, una maglia azzurra come i piedi dell’uccello che ci accompagna. Nel regno dove il qui lo dico e qui lo nego lo sport serve per urlare più forte sperando di portarsi a casa una vacca come al mercato.

Impazzire sul calcio italiano che continua ad avere un numero di giocatori di altre scuole superiore a tutti i paesi europei, senza chiedere perché a Torino, ad esempio, mentre la gente chiedeva a Cairo di lasciare il regno dei granata, la squadra contestata 7 giorni prima stava battendo l’Atalanta che  pur perdendo 13 giocatori resta sempre una splendida creatura nelle mani del Gasperini che sa bene cosa succede intorno a lui. A Milano dicevano che non sapeva allenare, nella stessa città che storceva il naso per il pareggio iniziale dell’Inter, nel circolo degli insoddisfatti dove hanno già pronto il rogo per Fonseca preso in prestito da Napoli dove Conte, non certo per fortuna, ha ritrovato chi può ridargli il gusto della vittoria.

Mentre  le federazioni preparano le loro guerricciole per nuove elezioni, sentendo gli urli dal Foro Italico adesso che nessuno ride più e non soltanto perché Fiorello si è messo in vacanza condannandoci a mattine dove il Paese reale appare davvero per quello che è, noi, epurati per vecchiaia, aspettiamo con la stessa ansia dei ferraristi la nuova stagione per campionati che non siano quelli di calcio. Magari un basket capace di ribellarsi  cercando di capire e  di copiare chi cammina davvero verso l’avvenire con idee, sapendo come reclutare, come educare i propri talenti, tutelando la vita delle piccole società, non dando solo mance incompetenti agli allenatori. Come la Ferrari, che sembra risorta nella terra di Verstappen messo a nudo dal Norris super pilota, ma lo dicevamo anche dopo Monte Carlo, nella speranza che a Monza prenda le curve giuste meglio dei nostri duecentisti, noi restando di guardia davanti al balcone dove dovrebbe affacciarsi Salvatores, vi proponiamo pagelle a pene di segugio, molto basket e qualche riflessione:

10 Al Guido GUIDA che sul Domenicale campaniano ha gattopardescamente invitato chi dirige il basket nazionale, le società, gli allenatori, a fare un vero esame di coscienza per cambiare tutto  senza perdonare chi invece finge di volerlo fare per non cambiare nulla.

9 Alla partita nel ricordo di Drazen PETROVIC, storia vera del grande basket, di una famiglia che ancora oggi con AZA allenatore del Brasile arrivato alle Olimpiadi dove l‘Italia è stata respinta sulla porta e ancora oggi si lecca ferite che non guariscono certo con i proclami, predica bene e insegna a tanti.

8 A Gregor FUCKA che finalmente si è visto inserito nell’elenco dei grandi giocatori europei, cosa che in Italia fanno fatica a ricordare. Come sa benissimo il Boscia TANJEVIC che scommise su di lui o su BODIROGA, su GENTILE e magari ESPOSITO, su  CASERTA, TRIESTE, prima di MILANO e della NAZIONALE oro europeo. Nella PARIGI che questa volta non ha potuto sapere chi c’era con GALLINARI.

7 A Gianluca SOLANI, vera incarnazione dello stile Olimpia ereditato da casa Armani, che si prepara al trentottesimo anno come responsabile degli arbitri nella società campione. Uomo di sport vero, sempre al posto giusto nel momento giusto.

6 Alla FRANCIA che ci insegna tanto anche se noi fingiamo che sia soltanto antipatica e pensiamo al suo brutto villaggio olimpico, al cibo scadente.  Nel basket sono dieci piste avanti, non soltanto per gli argenti olimpici ma perché il loro movimento propone tante  prime scelte NBA e nel settore giovanile si è appena presa 4 medaglie d’oro europee con ragazze e ragazzi.

5 A TRAPANI e TRIESTE perché con la loro bella vitalità societaria hanno  portato scompiglio dove pensavano che le vere pretendenti a spezzare il duopolio di Milano e Bologna fossero magari a Brescia, Tortona e Venezia. Speriamo tengano fede al  progetto e alle speranze.

4 Ai POCHI GIORNALI che ci hanno fatto credere di avere un basket davvero importante  dando mezze pagine e non soltanto delle brevi.

3 Alla FINLANDIA vincitrice a sorpresa del titolo europeo under 16 femminile davanti alla Francia perché non pensavamo dopo la grande atletica, il grande sci, ad Helsinki  amassero pure i canestri e  ce ne siamo accorti quando hanno battuto le azzurrine bravissime col bronzo dove il talento HASSAN è stata scelta le quintetto ideale.

2 ALLE TELEVISIONI che nel mondo non hanno ammesso di avere avuto un record di ascolti per le finali del basket, negli STATI UNITI addirittura uno share superiore a quella delle finali NBA.

1 Al FAMOSO REGISTA che Milano e Armani cercano da troppo tempo. Un Godot atteso dal popolo del Forum più che da avversari  già convinti che la nuova Olimpia sia meglio di quella bocciata l’anno scorso e che infatti si è tenuta soltanto 2 giocatori  stranieri dell’ultima stagione. SHIELDS e MIROTIC a patto che non facciano come DYBALA alla prima dopo aver rinunciato ai petrodobloni. Se perdere MELLI ha portato tristezza, liquidare gli altri è stato considerato un atto dovuto alla decenza e alla competenza.

0 ALLA NBA se pensa davvero di sbarcare in EUROPA con il suo spettacolo, le idee che purtroppo già si vedono nel nostro calcio e nel basket smanioso di fare come in quella barzelletta dove il bimbo per fare le arie del babbo se la faceva sempre addosso.

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