Calcio

Grandi scoop su Ronaldinho

Stefano Olivari 09/12/2010

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Le notizie sulla vita privata di Ronaldinho potrebbero essere archiviate nel file ‘Chi se ne frega’ se non fosse che sono rivelatrici dei meccanismi dell’informazione non solo sportiva. Come è noto, da noi si parla della vita privata dei calciatori (ma non di quella, ben più interessante anche perché quasi sempre ‘pay’ e con persone di più alto profilo, dei loro dirigenti) solo quando giocano all’estero o quando giocano sì in Italia ma per vari motivi sono messi nel mirino dalle società in cui giocano.

Il Balotelli interista, descritto come un ragazzo che si comporta come i ragazzi della sua età quando folleggiava in Italia a spese dell’Inter, adesso è diventato un attaccabrighe sfasciamacchine che litiga con Mancini (che sarebbe lo stesso Mancini che all’Inter lo valorizzava, ora turlupinatore dello sceicco: però lo sceicco ce l’aveva anche in Italia) ma pronto a tornare un simpatico ragazzo una volta tornato in patria. E Adriano, all’Inter ragazzo con qualche problema poi diventato alcolizzato e amico di delinquenti una volta in Brasile e adesso alla Roma in attesa di sentenza definitiva? E Totti, sulle cui gesta (sue ma soprattutto del suo entourage, che fa le cose a sua ‘insaputa’: e ovviamente la gente ci crede) cala un silenzio omertoso ogni volta che si va al di là delle barzellette?

Non dissimile il caso Ronaldinho, quello di stretta attualità anche per gli evidenti segnali di tensione fra lui e l’amico delle forze dell’ordine Allegri. Arrivato al Milan fra l’esultanza della stampa catalana che (sbagliando) riteneva di essersi liberata di un cadavere, nella magica Italia (con l’acceleratore mediatico di Mediaset) Ronaldinho è ridiventato il numero uno del mondo con il contorno di musica, bonghi e tanta simpatia. Ha giocato a fasi alterne, ma la classe non è mai stata in discussione. Adesso però che il contratto è in scadenza e non rientra nei piani futuri dela società, escono notizie sulla sua vita privata su giornali non esattamente lontani dalla casa (‘Chi’, con l’intervista a Sara Tommasi) e le televisioni, anche quelle indipendenti, non vengono bloccate quando mandano in onda filmini amatoriali che non mostrano nulla se non Ronaldinho che si dirige verso la sua auto dopo essere stato in un locale notturno.

Cose innocenti, ma considerando che con pochi sforzi sono state bloccate le immagini della rissa fra Ibrahimovic e Onyewu (un fatto normale, fra l’altro, ad ogni livello del calcio), si capisce che quando vieni messo nel mirino allora può uscire di tutto. Se a gennaio il brasiliano e il fratello-procuratore non accetteranno di far guadagnare qualche milione al Milan, che a giugno lo perderebbe gratis, può essere che sul campione del mondo 2002 esca qualcosa d’altro. Così, senza un mittente ben identificabile. Wikileaks? Dilettanti.

Stefano Olivari

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