Economia
Gli Agnelli-Elkann vendono Iveco
Indiscreto 30/07/2025

In un’operazione di portata storica, il gruppo Exor, guidato dalla famiglia Agnelli-Elkann, ha finalizzato la vendita di Iveco. Tata Motors, colosso indiano dell’automotive, ha acquisito Iveco (esclusa la divisione Difesa) per 3,8 miliardi di euro, in quella che si configura come la seconda maggiore acquisizione nella storia del gruppo, dopo l’operazione Corus del 2007. Parallelamente, la divisione Iveco Defence Vehicles è stata ceduta a Leonardo per 1,7 miliardi, un passaggio confermato dal ceo di Leonardo, Roberto Cingolani, durante la presentazione dei risultati semestrali.
Tata Motors: l’ingresso in Europa e l’offerta per Iveco – L’accordo con Tata Motors prevede che il gruppo indiano rilevi il 27,1% delle azioni Iveco detenute da Exor a 14,1 euro per azione (esclusa una cedola straordinaria di 5,5-6 euro legata alla vendita della divisione Difesa). A questa prima mossa seguirà un’offerta pubblica di acquisto (opa) per le restanti quote, con l’obiettivo di delistare Iveco dalla Borsa di Milano. Tata, supportata da Clifford Chance come advisor legale, punta a rafforzare la propria posizione nel mercato europeo dei veicoli commerciali e degli autobus, consolidandosi come attore globale nella mobilità.
Leonardo acquisisce Iveco Defence Vehicles – La cessione della divisione Difesa di Iveco a Leonardo, assistita da BonelliErede, è stata completata nelle ultime ore, come annunciato da Cingolani. L’operazione, del valore di 1,7 miliardi di euro, rappresenta un tassello strategico per Leonardo, che amplia così il proprio portafoglio nel settore della difesa.
Exor: nuova liquidità e strategie future – Con la vendita di Iveco, Exor incassa una liquidità significativa, stimata in oltre 5 miliardi di euro, considerando anche i proventi della recente cessione del 4% di Ferrari. John Elkann, presidente di Exor, ha già delineato i piani per reinvestire almeno 2 miliardi in acquisizioni, mirando a una partecipazione del 10-15% in una società dal valore di circa 20 miliardi di euro. I settori di interesse spaziano dalla sanità al biotech, dal lusso al Made in Italy, fino a tecnologia, digitale, intelligenza artificiale e nuovi media, con un approccio simile a quello adottato con Philips.
Le rassicurazioni di Tata e le preoccupazioni dei sindacati – L’accordo tra Iveco e Tata Motors include impegni “non finanziari” per garantire continuità operativa: la sede di Iveco rimarrà a Torino, e Tata ha promesso di non chiudere impianti né ridurre significativamente la forza lavoro in seguito all’operazione. Nonostante queste rassicurazioni, i sindacati esprimono timori per il futuro dei dipendenti, lamentando una mancanza di confronto nella fase conclusiva della trattativa.
I conti di Iveco: ricavi in calo e prospettive riviste – Sul fronte finanziario, Iveco ha chiuso il secondo trimestre 2025 con ricavi consolidati di 3,78 miliardi di euro, in calo rispetto ai 3,9 miliardi dello stesso periodo del 2024. L’ebit adjusted si è attestato a 215 milioni (rispetto a 295 milioni), con un margine del 5,7%, mentre l’utile netto adjusted è sceso a 106 milioni (da 182 milioni). Le previsioni per il 2025 sono state riviste al ribasso: i ricavi sono attesi in calo del 3-5% rispetto al 2024, e l’ebit adjusted è stimato tra 750 e 850 milioni, contro una previsione precedente di 850-900 milioni.