Er gol de Turone era bono, o forse no

27 Marzo 2023 di Stefano Olivari

Perché siamo ancora qui a parlare del gol di Turone? Eppure ci sono errori arbitrali più recenti che hanno deciso scudetti ed anche cose più importanti, con il VAR che ha eliminato al 99% gli errori sui fuorigioco (cioè il caso in questione) ma anche aumentato la quantità di potenziali rigorini, tra tocchi di mano e contatti vari. Er gol de Turone era bono, il documentario uscito qualche mese fa ma da noi visto soltanto ieri sera su Rai 1, dopo Malta-Italia, non è il VAR oltre quattro decenni quel 10 maggio 1981, ma il tentativo di spiegare perché si parli ancora di quello Juventus-Roma che decise il campionato.

Se ne parla fondamentalmente per due motivi, senza stare a ricordare una storia che tutti conoscono. Il primo è che la squadra presunta derubata era la Roma, e fra cinema e Rai (ma purtroppo ormai anche Netflix e Prime) qualsiasi cosa di interesse romano viene spacciata per rilevante a livello nazionale e storico. Il secondo è perché fu la partita di passaggio fra l’orrendo calcio degli anni Settanta, rimpianto soltanto da chi all’epoca era bambino (e nemmeno tutti: a noi faceva vomitare già ai suoi tempi), e quello più mediatizzato degli Ottanta, quando le porcate accadevano ma se ne iniziava a parlare.

Fra l’altro un merito del documentario è quello di parlare anche del resto della partita (noi in televisione ne vedemmo un tempo, come era possibile), dimenticato dai più. Partita di una violenza notevole ma all’epoca non rara, con l’entrata di Furino su Falcão che dopo pochi secondi (quasi al livello di un Tardelli-Rivera) marcò subito il territorio.

Nel documentario si racconta molto bene il dramma umano di Turone, attraverso la sua faccia rivedendo il gol 40 anni dopo. Ma era poi gol? L’arbitro Bergamo e il guardalinee Sancini, cioè i ‘cattivi’, intervistati in più punti del film, hanno versioni differenti: Sancini difende la sua bandierina alzata, dice di avere nitida l’immagine di Turone oltre il penultimo juventino (cioè Prandelli), Bergamo non ci mette la mano sul fuoco e fa un discorso sensato dicendo che essendo dietro a giocatori quasi in linea era obbligato a fidarsi del suo collaboratore. Fra l’altro nell’occasione Bergamo arbitrò bene, espellendo Furino e ammonendo altri 7 giocatori.

Alla ventesima riproposizione del gol-non gol di Turone qualche dubbio viene, con addirittura la versione della moviola di Carlo Sassi (doppia: quella dell’epoca e quella di molti anni dopo quando parlò di pressioni da Roma per mostrare le immagini più favorevoli ai giallorossi, addirittura con inquadrature aggiustate) e quella Telebeam (anche questa doppia). Da non dimenticare, e qui il documentario di Francesco Micciché e Lorenzo Rossi Espagnet sbaglia a non ricordarlo, che la Roma giocò da schifo e che la Juventus ebbe due palle gol enormi con Prandelli e Fanna.

Cosa non ci è piaciuto? Be’, tutto ciò che di solito non ci piace dei film, dei libri e del giornalismo per tifosi: e cioè che ‘noi’ siamo diversi dagli altri, non il prodotto delle circostanze. Da Enrico Vanzina a Paolo Calabresi, quale romanista avrebbe chiesto di annullare un gol di Turone segnato in evidente fuorigioco? Lo stesso esodo verso Torino, narrato con toni epici (stiamo parlando viaggiare in auto o in treno in Italia, non di una missione di guerra), cambiando i colori lo potremmo raccontare per ogni tifoseria ed ogni categoria.

Insomma, la Roma è magica ma per i loro tifosi lo sono anche Real Madrid, Pergolettese e Sheriff Tiraspol. A questo punto qualsiasi tifoseria potrebbe pretendere dalla Rai un documentario sul proprio mito fondativo. Però Er gol de Turone era bono si guarda con piacere, apprezzando anche i momenti di culto come il laziale Fabio Ferrari preso per tifoso romanista e la leggendaria partita nella Death Valley.

stefano@indiscreto.net

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