Tennis

Djokovic può giocare a Roma

Stefano Olivari 23/02/2022

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Tutti abbiamo seguito l’ultimo capitolo della lotta fra la Vezzali e Malagò, con il presidente del CONI che si è spinto ad affermare che Novak Djokovic non dovrebbe giocare gli Internazionali d’Italia a Roma e che averlo in campo sarebbe sbagliatissimo. Dopo la pagliacciata di Melbourne, con il numero 1 del mondo trattato come un criminale dopo aver ricevuto l’assicurazione che la certificazione medica da lui prodotta fosse sufficiente, Djokovic starà attento anche a questi segnali politici, ma una cosa che non si può negare è il suo diritto a partecipare al Masters 1000 di Roma, dall’8 al 15 maggio prossimi.

Djokovic può giocare a Roma perché le disposizioni anti-Covid italiane glielo consentono, non ci sarebbe nessuna eccezione fatta per il grande nome. Il fuoriclasse serbo non è vaccinato, lo ha ribadito lui stesso, confermando di avere però contratto il Covid il 16 dicembre scorso. Essendo guarito, cade nella casistica del Green Pass rafforzato e quindi per sei mesi lui in Italia può fare ciò che vuole, non soltanto giocare al Foro Italico.

Di più: non avrebbe bisogno nemmeno del Green Pass rafforzato, per motivi di lavoro basta quello base ottenibile con i tamponi. Inoltre secondo i suoi programmi arriverà a Roma da Madrid, quindi da un altro paese UE. Insomma, impossibile fermarlo rimanendo nella legalità, se non facendo una legge ad personam. Magari il Parlamento che non è riuscito a trovare un successore di Mattarella riuscirà ad unirsi contro Djokovic…

Ma Draghi, supportato dai numeri dei contagi, è sempre più tifoso di un ammorbidimento delle misure ed è facile ipotizzare che l’8 maggio circolare in Italia sarà ancora più facile che oggi. Ma anche se non cambiasse niente Djokovic sarebbe in regola per Roma. Punto interrogativo (ma con le leggi attuali sarebbe un no, se non si vaccinasse) invece per il Roland Garros e libertà, previa quarantena, di partecipare a Wimbledon.

In definitiva Malagò, supportato dall’amico neo-virologo Panatta, uno che al Foro Italico ha lasciato grandi ricordi da giocatore e pessimi da dirigente, ha fatto un’altra cattiva figura. E come lui la stanno facendo i tanti politici che stanno dicendo cose del tipo “Le regole valgono per tutti”. Non conoscono nemmeno le loro leggi… Quanto all’ex presidente dell’Aniene, grande ammiratore delle donne (non al punto di farle iscrivere al suo circolo, però), non è stato capace di difendere lo sport italiano, e parliamo di pratica sportiva, dal partito parastatale del lockdown permanente, e adesso prova a mostrare i muscoli a Djokovic.

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