Calcio

De Laurentiis e Ancelotti, fuga da Napoli

Indiscreto 12/09/2019

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Il comune di Napoli terminerà i lavori di ristrutturazione del San Paolo soltanto domani, alla vigilia di Napoli-Sampdoria, e la cosa ha fatto impazzire di rabbia Carlo Ancelotti. Che ha usato parole durissime, che se non sono state concordate come minimo sono state approvate da De Laurentiis. La vera domanda è infatti questa: perché alla città del Napoli importa pochissimo del Napoli? O per lo meno, di questo Napoli…

La seconda squadra italiana per valore della formazione titolare, pronta a sfruttare un’eventuale annata no della Juventus, stabilmente in Champions League e in attesa del Liverpool senza timore, con i conti a posto senza bisogno di plusvalenze tarocche e sponsorizzazioni inventate in casa. Ecco, questa squadra ha circa 11.000 abbonati.

La metà rispetto a una decina di anni fa, quando la squadra allenata da Reja navigava a centroclassifica. Evitiamo confronti con l’era Maradona, ma ricordiamo che nell’estate di Beppe Savoldi, quindi quella 1975, gli abbonati al San Paolo furono 75.000. Ancora più fondato il confronto con il Bari di quest’anno, club sempre di De Laurentiis e sempre più spesso da lui citato, che viaggia sulle 7.000 tessere. Ma in Serie C e in una città che ha un terzo degli abitanti di Napoli…

Cosa c’è dunque che non funziona? Vero è che De Laurentiis non è un presidente tifoso, napoletana è la sua famiglia ma lui è di fatto romano. Vero è anche che non sia un appassionato di calcio come potremmo essere noi del bar: nel 2004, all’inizio della sua avventura al Napoli, era totalmente digiuno di calcio e non ne conosceva nemmeno le regole più elementari. Tante cose le ha poi imparate in fretta, soprattutto sul mercato, condividendo con Lotito una corretta considerazione del calciatore medio: non sposta niente e zavorra i bilanci, viene trascinato dalle stelle e quindi deve essere pagato come i giocatori di livello più basso. Un’idea da produttore cinematografico, si può dire.

Insomma, anche se De Laurentiis al Napoli ha fatto, in proporzione ai tempi, molto meglio di Ferlaino, la pancia del tifo non lo considera in modo tanto diverso da come un romanista considera Pallotta o un interista Zhang. Solo che all’Olimpico e San Siro la gente ci va. Rimane quindi assurdo che Napoli non apprezzi questo Napoli: comunque fra non molto, stando ai progetti di entrambi, potrà rimpiangere sia Ancelotti sia De Laurentiis.

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