Attualità

Come comprare Bitcoin in un exchange

Indiscreto 07/08/2020

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Come comprare i Bitcoin? In un exchange, ma non solo. In questo post, per forza di cose parziale perché sul web non bisogna sprecare troppe idee per un post solo, proveremo a spiegare il metodo che abbiamo scelto, non necessariamente il migliore fra quelli esistenti: accettiamo, anzi auspichiamo, consigli di lettori di Indiscreto più dentro alla materia.

Fino a qualche settimana fa, cioè fino a quando non ci siamo interessati ai Bitcoin per noi stessi, ci eravamo sempre limitati a seguire le quotazioni (mentre scriviamo questo post è 9.965 euro) della più famosa delle criptovalute e ad apprezzare il sistema messo in piedi nel 2009 da Satoshi Nakamoto, nome d’arte, un po’ Nagatomo e un po’ ammiraglio Yamamoto. Chissà, magari con questi richiami all’Inter e a Pearl Harbor voleva suggerirci qualcosa. Siamo pazzi e velleitari? Rompiamo le palle a qualcuno di troppo forte?

Come comprare i famosi Bitcoin, quindi? Non stiamo consigliandovi di comprarli, attenzione, ognuno sbagli con la propria testa. Diamo per scontato che dopo lunghe riflessioni o nessuna riflessione (è la stessa cosa) abbiate già deciso di comprarli e ovviamente anche che già sappiate cosa sia il Bitcoin. Ci sono diversi metodi, in questo post parliamo di quello che abbiamo scelto e cioè la creazione di un wallet (portafogli, in italiano) virtuale su cui far confluire i Bitcoin acquistati negli exchange, che funzionano in sostanza come piccole Borse.

Come creare un wallet? Ci sono cinque tipi di wallet: per smartphone, per desktop, per web, di tipo hardware e addirittura anche su carta. Guardando pro e contro delle diverse soluzioni la scelta in genere è fra web, più agilità ma meno sicurezza, e hardware, soprattutto quando si mettono in campo tanti soldi. Nel secondo caso è quasi come avere lingotti (in concreto una chiavetta) in cassaforte, consigliabile un backup. Comunque i vari store digitali sono pieni di app per wallet, effettuare un download è alla portata anche nostra. Il wallet ha un indirizzo di ricezione, una specie di mini IBAN, su cui far ‘puntare’ i Bitcoin che compreremo negli exchange.

E arriviamo finalmente a comprare i Bitcoin, anche sotto forma di frazioni o multipli, nell’exchange. Quale exchange scegliere? Il nome più noto è forse quello di Coinbase, ma l’elenco è lunghissimo: Bitstamp, TheRockTrading, Bittrex, Binance, Kraken che è forse il più vecchio, eccetera. Di base è meglio aprire un conto, una volta scelto l’exchange, facendo un bonifico in euro o in dollari invece che usando la carta di credito. Non si sa mai, insomma.

Si compra il Bitcoin, con commissioni che possono variare ma che non superano l’1%, e poi lo si trasferisce nel wallet usando l’indirizzo di cui abbiamo parlato prima. Per venderlo ovviamente la procedura è inversa. Domanda nostra, posta agli esperti: ma non sarebbe più comodo lasciare i Bitcoin nel nostro conto exchange come facciamo, per dire, con Betfair, invece di imbarcarci in questo doppio trasferimento con doppie app, doppie autenticazioni, aggiornamenti, eccetera? Si può tranquillamente fare, in effetti, ma non è sicuro. Chi ne sa dice che è meglio inviare tutto su un wallet hardware e poi da lì movimentare. Appuntamento ai prossimi post per gli altri metodi, cercando di stare dietro alla velocità del fintech che ormai sta avvicinando i conti correnti all’apparenza ‘normali’ alle piattaforme per trattare criptovalute.

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