Calcio

Classe media e competenza bassa

Stefano Olivari 19/04/2011

article-post

di Stefano Olivari
Alla vigilia di Schalke-Inter qualche giornale si era spinto a sostenere che tutta Italia avrebbe dovuto tifare per i nerazzurri per salvaguardare i quattro posti (tre diretti, uno al preliminare) in Champions. Inutile fare i soliti discorsi sul tifo contro, che al di là dell’ipocrisia e della finta equidistanza è la vera benzina del calcio, parliamo solo di posti nella massima competizione calcistica mondiale.
Va detto che che nemmeno un’impresa a Gelsenkirchen avrebbe fatto raggiungere il punteggio della Germania in quel ranking che determinerà le partecipanti alla Champions dalla stagione 2012-13. Il prossimo anno il nostro carrozzone avrà ancora quattro passeggeri, mentre la quarta della serie A 2011-12 si dovrà accontentare di quell’Europa League che in Italia accende la fantasia di pochi (il che significa che la sesta non enterà in Europa nemmeno dalla porta di servizio: alla seconda coppa europea parteciperanno la quarta del campionato, che andrà al turno ad eliminazione diretta, la quinta che disputerà l’ultimo preliminare e la vincitrice della Coppa Italia) ed ispira l’impegno di nessuno. Può essere utile ricordare che lo pseudo-declino (essendo un declino ad anni alterni) italiano non è iniziato ieri, ma a fine anni Novanta quando abbiamo perso il primo posto nel ranking: Inghilterra, Spagna e Germania ci sono davanti in virtù non dei successi delle ‘punte’ (in fondo l’Inter l’anno scorso ha vinto la Champions ed i successi del Milan non sono stati nella preistoria) ma di un migliore livello medio. L’idea di separare i ranking, Champions ed Europa League, per favorire i movimenti come il nostro che ogni tanto piazzano il colpaccio, suona come una furbata. Che ovviamente sarà respinta da chi ci sta davanti. Non c’è quindi bisogno di una o due squadre leggendarie, ma di una crescita generale della classe media. Chissà se la nuova Lega lo capirà. Rispondiamo subito: non lo ha capito, visto come ci si sta scannando per stabilire i criteri di selezione del campione su cui calcolare i bacini di utenza televisivi. Grandi discorsi, peccato che il monte ingaggi dello Schalke 04 non sia superiore a quello di Palermo o Fiorentina. E quindi tutti i ragionamenti sulla perdita del potere d’acquisto della classe media andrebbero riferiti all’Italia, ma non al calcio italiano. Dove tutti i dirigenti sono per definizione fenomeni, grandi costruttori di squadre con pochi soldi: da Marotta a Corvino la realtà dice però altre cose.
(pubblicato sul Guerin Sportivo)

Potrebbe interessarti anche

  • preview

    Il Muro del Calcio 2025-26

    Lo spazio 2025-26 per i commenti riguardanti lo sport più commentato del pianeta, con la finale del Mondiale 2026 come punto d’arrivo. Sarà un lungo addio…

  • preview

    Adani o Caressa?

    Adani o Caressa? La disfatta della Nazionale contro la Norvegia è diventata l’ennesima occasione per proseguire un dissing che ormai non fanno più nemmeno i nostri rapper della mutua. In estrema sintesi: Caressa qualche mese fa, prima dell’inizio del girone, aveva detto che l’Italia al di là di Haaland non poteva tenere una squadra come […]

  • preview

    Gattuso o La Russa?

    Gennaro Gattuso o Ignazio La Russa? Un Di qua o di là soltanto calcistico, anche perché le posizioni politiche non sono distanti (anzi, nel confronto il presidente del Senato sembra quasi un progressista woke), che parte dalla contestazione di Chisinau da parte dei grotteschi Ultras Italia, con tanto di ‘Andate a lavorare’, roba che non […]