Chi vincerà Sanremo 2023: Ultimo

4 Dicembre 2022 di Stefano Olivari

Ultimo a 2,00, Marco Mengoni a 2,75, Giorgia a 5,00: questi secondo la Sisal sono i tre favoriti per la vittoria al Festival di Sanremo 2023, dopo che Amadeus al Tg1 ha annunciato i 22 nomi dei big in gara, ai quali l’ultima serata (quindi sabato 11 febbraio) si aggiungeranno 6 giovani, purtroppo 3 in più rispetto al 2022, in modo da arrivare alle 3 di notte. Pronostico che basandosi soltanto sui nomi, sullo status, e non su canzoni che nessuno ha ascoltato, ci sta, anche se il pubblico di Giorgia è attualmente molto meno numeroso rispetto a quelli di Ultimo e Mengoni.

Ma al di là di questo, il cast scelto da Amadeus è sulla carta di ottimo livello. In quota trash soltanto i Cugini di Campagna, che nemmeno possono essere considerati sanremesi visto che a Sanremo non ci sono andati nemmeno ai loro tempi. Quasi spariti i prodotti da talent show, di fatto c’è solo LDA in omaggio a Maria De Filippi, che tutti si vogliono tenere buona. Non capiamo, ma non lo capivamo nemmeno quando vinse nelle Nuove Proposte, cosa rappresenti Leo Gassmann al di là di un cognome famoso.

Come è ovvio, tiferemo per Anna Oxa, al suo quindicesimo Sanremo a più di dieci anni dall’ultimo album, e soprattutto per la reunion di Paola & Chiara che non sappiamo perché (o forse sì) ci emoziona più di quella dei bolsi Articolo 31. Le sorelle Iezzi significano Anni Novanta e Amadeus ha intercettato la tendenza, così come ha intercettato qualche rapper con un seguito. In particolare Lazza, ma anche Mr. Rain, Rose Chemical e Madame. Tanti critici musicali prendono molto sul serio Elodie e i  Coma_Cose, ma non ci riusciamo: essere contro la Meloni e considerarsi indie non basta per piacere alle masse.

Un pubblico ce lo hanno invece i Modà, per loro potrebbe essere l’occasione del riscatto. Speriamo che il loro pop enfatico funzioni ancora e lo stesso augurio lo facciamo, in chiave rock, a un idolo come Gianluca Grignani. Musica leggerissima, temiamo, per i bravi Colapesce Dimartino e anche Levante, mentre il deejay collettivo, quello di radio tutte uguali dalle Alpi al Lilibeo, sbava per Ariete e soprattutto Mara Sattei. Crediamo moltissimo in Tananai, con la canzone giusta va a giocarsela con i primi. Certo senza avere ascoltato i brani stiamo facendo del bar. Ma anche dopo non miglioreremo…

In generale, in attesa di sapere i nomi di tutti gli esclusi eccellenti (fra questi di nuovo i Jalisse, fatichiamo a pensare che abbiano proposto qualcosa di peggio o di meno attuale rispetto ai Cugini di Campagna), ci sembra che Amadeus abbia voluto proporre artisti di oggi, senza schiacciare il tasto del revival che magari sarebbe piaciuto a noi (però l’omaggio a Franco Gatti lo pretendiamo) ma non a quel nuovo pubblico conquistato dagli ultimi Sanremo e che apprezzerà di sicuro la conduzione di Chiara Ferragni, mentre il tipico vecchio da Rai 1 si ritroverà in Morandi. Scelta coraggiosa, anche se non vorremmo che l’audience venisse inseguita con i comici, dall’imbolsito Fiorello ad altri che non fanno ridere, con il fenomeno ammeregano a cui baciare la pantofola, con l’attrice sposata al regista o produttore che promuove una fiction in difesa delle donne, con il commovente monologo, magari preso dal libro di Soumahoro, che a casa dovrebbe far scattare l’indignazione e non la corsa in bagno.

stefano@indiscreto.net

 

 

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