Attualità

Canna leggera o nessuna canna?

Indiscreto 22/06/2018

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La raccomandazione del Consiglio Superiore di Sanità, di interrompere la vendita della cannnabis cosiddetta leggera, ci ha ricordato che da due anni questa roba è commercializzata liberamente in Italia e che i negozi dedicati stanno aumentando (solo a Milano sono una ventina, fra vendita di prodotti finiti e di kit per la coltivazione diretta). Stiamo parlando di una canapa che contiene sì il principio attivo della canna classica (il THC, che sta per tetraidrocannabinolo) ma in misura minima: abbiamo letto circa un cinquantesimo rispetto all’originale, non siamo chimici e ci fidiamo. Se quella dei nostri tempi (mai nemmeno provata, comunque) era una droga leggera, questa è una droga leggerissima. Non significa che non sia una droga e che non possa sortire effetti in termine di reazioni e di dipendenza. L’effetto per così dire positivo è invece evidente: chi ne fa uso non ha bisogno di rivolgersi a giri loschi o a malavitosi. La domanda del nostro ‘Di qua o di là’ è altrettanto semplice: l’uso di questo tipo di droga va proibito? Gli aspetti ideologici della scelta si mescolano a quelli pratici: la facilità e la relativa pulizia nel reperimento della sostanza potrebbero indurre molti incerti a farne uso, ma se vogliamo rimanere nel girone della banalità che tanto ci è congeniale si può dire anche che sia meglio una droga leggerissima di altri tipi di droghe. Dichiarazione di non neutralità: chi si droga o beve troppo ci ha sempre dato un fastidio proprio fisico, ma ognuno deve avere la libertà anche di farsi del male se questo suo comportamento non mette in pericolo gli altri. In concreto: il ragazzo che fuma questa cannetta e poi sale sul motorino ha più probabilità di fare del male a un passante? Secondo noi sì, ma non più che dopo due bicchieri di Bonarda. Una certa narrazione della droga è peggio della droga, ma anche quella sugli alcolici, legata a stereotipi machisti, non scherza. Quindi sì alla canna libera, leggera o leggerissima che sia, inasprendo le pene per reati connessi all’abuso.

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